Formazione: parola d’ordine del Consiglio Generale Univa

Formazione: parola d’ordine del Consiglio Generale Univa

“Formazione, formazione, formazione!” è il tema è stato posto al centro dell’ultimo Consiglio Generale dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, riunione svolta in preparazione delle Assise Generali di Confindustria che si terranno venerdì 16 febbraio a Verona.

“Per noi si tratta di un momento più che importante, fondamentale – ha commentato il Presidente dell’Unione Industriali, Riccardo Comerio – e ci pare importante portarlo all’attenzione dei colleghi durante questo evento che ha l’obiettivo di predisporre, attraverso l’ascolto e il coinvolgimento della compagine associativa, un’agenda di politica industriale ed economica di medio periodo, reale e realizzabile, in grado di fare da volano alla crescita del Paese e da presentare ai movimenti e ai partiti che, con le elezioni politiche del 4 marzo, si candidano alla guida dell’Italia. Non si tratta però di un’occasione per presentare la tradizionale lista della spesa, per avanzare le solite richieste da tempo inascoltate dalla nostra classe politica. Lo scopo è più ambizioso. Ossia di offrire al Paese un’agenda di politica-economica di medio periodo che possa tracciare obiettivi, che sappia proporre misure in grado di creare posti di lavoro, di dar vita alla tanto agognata riduzione del debito pubblico e che metta nero su bianco anche i saldi di bilancio. Per ogni obiettivo verrà proposto un provvedimento concreto in grado di raggiungerlo. E per ogni provvedimento verrà indicato dove reperire le risorse per finanziarlo”.

E tra gli argomenti che verranno posti al centro del dibattito delle Assise Generali di Confidustria dalla delegazione varesina ci sarà proprio il tema della formazione. Come richiesto a gran voce dalla base associativa, anche durante il Consiglio Generale: “L’evoluzione tecnologica e l’abbattimento delle barriere commerciali richiedono sempre con più forza ed urgenza un ripensamento delle conoscenze scolastiche. Per questo siamo convinti che occorra investire nel sistema scolastico e della formazione – continua il Presidente – Chiediamo dunque che l’idea di dar vita nel Paese ad una nuova filiera educativa come quella proposta da Confindustria nel documento ‘Giovani, Impresa, Futuro’ presentato dal Vicepresidente al Capitale Umano, Giovanni Brugnoli, possa trovare applicazione in provvedimenti concreti, in grado di accompagnare i ragazzi in percorsi coerenti e lineari dallo studio al lavoro. Chiediamo in maniera chiara di poter investire negli ITS – Istituti Tecnici Superiori e dare a queste strutture un ruolo cardine nella formazione dei tecnici del domani, un ruolo ben distinto e senza sovrapposizioni rispetto a quello delle Università”.

Più tecnici, ma anche più laureati scientifici. È questo l’obiettivo a cui ambisce il sistema produttivo. Come confermato dallo stesso Vicepresidente di Confindustria al “Capitale Umano”, Giovanni Brugnoli: “Gli investimenti nell’industria 4.0 sono in forte crescita nelle imprese. Ma ora il rischio è che ci manchino le competenze per ottimizzare e implementare al meglio l’uso delle nuove tecnologie. Il Paese deve porre un rimedio al paradosso per cui 1 azienda su 3 non trova sul mercato del lavoro le competenze necessarie e, allo stesso tempo, 2 ragazzi su 5 non riescono a trovare un impiego”.

Il tema è stato posto all’attenzione dell’ospite istituzionale della riunione del Consiglio Generale di Univa: Raffaele Cattaneo, intervenuto in qualità di Presidente uscente del Consiglio Regionale lombardo. Un’occasione per fare il bilancio dell’attività legislativa portata avanti in Regione Lombardia durante l’ultima legislatura e per fare il punto della trattativa in corso con il Governo sul fronte dell’autonomia. Anche per ciò che concerne, appunto, le deleghe più inerenti alla scuola e alla formazione professionale: “Un’occasione importante – commenta Raffaele Cattaneo – per un confronto diretto con il mondo imprenditoriale della provincia di Varese: la politica deve rendere conto dei risultati ottenuti, ma soprattutto ascoltare il punto di vista e le richieste. La formazione dovrà essere certamente un punto centrale che la politica nazionale e regionale dovrà tener conto in base alla richiesta di personale qualificato da impiegare nei vari settori, così come un percorso di trattativa con il Governo sull’autonomia che abbia ricadute concrete e positive anche sul  mondo economico e delle imprese. Ringrazio l’Univa per questa possibilità di dialogo auspicando che questo prezioso metodo di lavoro che prevede il confronto tra le istituzioni e il mondo delle associazioni di categoria prosegua anche per il futuro”.

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