Anche il quarto trimestre del 2017 ha confermato la crescita di ordini per i costruttori italiani del meccanotessile: addirittura +29% rispetto al medesimo periodo del 2016.
La crescita ha interessato sia i mercati esteri, dove l’indice ha fatto segnare un valore assoluto di 128 punti (+23%) sia l’Italia. In questo caso l’incremento rispetto al periodo ottobre-dicembre 2016 è stato del 72% ed il valore assoluto dell’indice pari a 94,5 punti. Su base annua l’indice ha registrato un incremento medio, rispetto al 2016, del 18%. Bene gli ordinativi interni (+36%, con l’influenza delle misure governative per sostenere gli investimenti delle aziende manifatturiere italiane), mentre i mercati esteri hanno registrato un aumento degli ordini raccolti nel corso dell’intero anno (+16%).
Era difficile immaginare un effetto leva così significativo da parte degli incentivi 4.0
“La raccolta ordini nel 2017 – commenta il presidente di Acimit Alessandro Zucchi – conferma il buono stato di salute del nostro settore, la cui attività produttiva mostra un trend di crescita avviato nel 2015. La filiera tessile è oggi più che mai obbligata a guardare con attenzione alle applicazioni offerte da Industria 4.0. La domanda del settore è in continua evoluzione, il concetto di time to market viene estremizzato e i processi produttivi richiesti devono essere altrettanto veloci e interconnessi per soddisfare la richiesta del consumatore finale. Tuttavia era difficile immaginare un effetto leva così significativo da parte degli incentivi 4.0”.
La proroga degli strumenti messi a disposizione dal Governo, come previsto nella Legge di Bilancio 2018, non può che soddisfare anche i fornitori di tecnologia tessile: “Il nuovo paradigma proposto da Industria 4.0 impone alla singola azienda cambiamenti epocali che vanno decisamente oltre i benefici fiscali previsti dal nuovo Piano Impresa 4.0″ conclude Zucchi.
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