Anche il secondo trimestre del 2019 ha confermato le differenze tra l’export delle aziende biellesi e quello delle vercellesi, con dati ancora una volta divergenti.
Nel complesso nel primo semestre 2019 le vendite all’estero registrano un calo del -3,9% nel Biellese
e un incremento del +10,5% per la provincia di Vercelli: 988 milioni di euro il valore a Biella, 1.302 a Vercelli.
Dinamiche diverse anche a livello nazionale: a fronte di una media positiva (+2,7%) c’è stato un generale calo dell’area nord occidentale del Paese (-1,1%, Piemonte a -2,5%).
“I dati sulle esportazioni vengono sempre confrontati con il periodo corrispondente dell’anno prima, il 2018 che ha rappresentato il punto più alto per l’export provinciale. Per il Biellese la spinta si è affievolita, ma stiamo ragionando su valori assoluti comunque non troppo distanti tra loro e dove il settore tessile, che rappresenta oltre il 60% delle esportazioni, è in sostanziale tenuta. Il risultato davvero eclatante per Vercelli non deve nascondere le differenze registrate tra i diversi comparti. Ma dobbiamo evidenziare il contesto generale internazionale di questo primo semestre: le svolte protezionistiche, la minaccia della guerra dei dazi, i rallentamenti delle economie nei Paesi come Cina, Germania e gli stessi USA che sono il motore di traino negli scambi” spiega Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.
A Biella i prodotti tessili rappresentano il principale settore (con una quota pari al 61,3% del totale export provinciale) e hanno visto un segno positivo dei filati (+4,4%) e il calo piuttosto marcato degli altri prodotti tessili (-13,6%). In flessione anche gli articoli di abbigliamento (-9,3%).
A Vercelli invece il tessile abbigliamento registra un +12,9%, però solo col comparto degli articoli di abbigliamento a trainare la crescita (+25,6%), mentre il segno meno caratterizza la dinamica per i prodotti tessili (-15,9%).
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *