Como, Etic si presenta al distretto

Como, Etic si presenta al distretto

La presentazione dei dati del 29′ Osservatorio del Distretto Tessile di Como è stata l’occasione per il debutto di Etic, la “carta d’identità europea” del prodotto Tessile/Abbigliamento.

Protagoniste dell’Osservatorio sono state la tracciabilità e la trasparenza della filiera: per questo, in anteprima, sono stati anticipati i contenuti del progetto “Etic – European Textile Identity Card”, l’etichetta che, a partire dal 2020, renderà evidenti sul prodotto finito i luoghi dove sono stati realizzati il filato, il tessuto, la nobilitazione tessile e la confezione.

Il contesto delle norme europee è unico al mondo per rigore e per severità, la normativa Raech ha imposto la selezione delle sostanze chimiche ammissibili nei processi produttivi, gli scarichi delle aziende devono rispondere a parametri precisi, i diritti dei lavoratori sono tutelati e la tradizione delle relazioni industriali consente di affrontare i problemi e di trovare soluzioni condivise.

Ulteriore passo è proprio questo “documento”: “In questa prospettiva – commenta Marco Taiana, Vicepresidente del Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como – è nata Etic, che si propone come una vera e propria carta di identità dei prodotti tessili, in grado di dare visibilità al contesto virtuoso in cui sono stati realizzati.Il progetto, che sta coinvolgendo a cascata realtà tessili di Italia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Svizzera, non poteva che partire da Como, territorio già all’avanguardia sotto il profilo della sostenibilità sociale e ambientale”.

Sul tema è intervenuto anche Luca Olivini, Eco Hub Material Manager di Class, che ha illustrato alcuni dati di rilievo circa l’interesse crescente dei consumatori di nuova generazione nei confronti della sostenibilità, così come le nuove strategie dei retailer a livello internazionale.

Per quanto riguarda invece la salute del distretto l’analisi dei bilanci di 154 imprese ha messo in luce una situazione di moderata crescita del fatturato complessivo 2018 (+5%). Ma il 47% ha mostrato un fatturato in calo e alla crescita dei ricavi di vendita di stamperie, importatori di seta e aziende verticalizzate, si contrappone il calo di tintorie e tessiture.

Per il 2019 la prima metà dell’anno ha avuto un andamento complessivamente positivo (fatturato a +5,4%): il tessuto per abbigliamento femminile ha chiuso i primi mesi a +4,6%, la cravatteria a -6%, l’accessorio tessile (foulards, sciarpe, stole, parei, bandane, scialli, ecc.) a +18,1%. Meno bene invece la seconda metà dell’anno ed anche il prossimo futuro appare meno roseo, tra protezionismo, Brexit e rallentamento dell’industria tedesca.

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