In un’edizione che premia tutte imprese tessili, il padrino non poteva che essere un nome importante della moda italiana. Sabato Brunello Cucinelli consegnerà gli Stefanini d’oro, nella cerimonia che alle 10 presso la Camera di commercio farà da corollario all’annuncio dato lo scorso 26 dicembre dal Vescovo in cattedrale durante il Pontificale di Santo Stefano. Il Premio Santo Stefano da nove anni rende merito alle aziende virtuose che agiscono in modo etico, nel rispetto di regole e lavoratori e quest’anno a raccogliere il riconoscimento Cofil filati, Valbisenzio Tessitura a Navetta e Ritorcitura Vignolini, per la prima volta tre aziende tessili.
“È stata una scelta difficile – afferma il segretario del comitato promotore Gabriele Bresci – perchè a Prato ci sono tante imprese che meritano”.
“Non sono premiati i leader di mercato o fatturato – spiega il presidente della Camera di Commercio Luca Giusti – ma le realtà che dimostrano attenzione ai principi morali e alla dignità del lavoro. Sono quelle il biglietto da visita della città”.
Il comitato organizzatore del premio pensa già al futuro: “Nella terna dei premiati mi piacerebbe vedere anche un’azienda gestita da stranieri” auspica il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato Franco Bini, con particolare riferimento alla comunità cinese.
Una menzione d’onore per le giovani imprese è stata assegnata a Ri-Fò, azienda di moda sostenibile, basata su economia circolare e tessuti rigenerati, fondata nel 2018 dal 28enne Niccolò Cipriani.
Ai vincitori della nona edizione dello Stefanino d’oro andrà una scultura realizzata da Gabriella Furlani raffigurante Santo Stefano, con incise le 3 parole simbolo del Premio: scienza, coscienza e innovazione.
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