“Dica la verità, il sollievo che mostra per il fatto di non essere più presidente di Milano Unica è solo ironia per nascondere un po’ di amarezza…”. “No, no… sono proprio sollevato e felice”. Ercole Botto Poala cela dietro al sorriso e alla (noi continuiamo a credere) ironia il pathos della fine di un’esperienza che ha segnato il corso della fiera milanese.
Il discorso durante la cerimonia inaugurale, l’ultimo come numero uno di Milano Unica, ha lasciato intuire che fare il presidente del salone è stato una parte di vita che lo ha segnato, com’era normale che fosse. E l’addio alla carica è stato brillante, autoironico, a suo modo poco biellese.
“Il primo pensiero che ho avuto una volta eletto è stato: e se la fiera fallisce durante la mia presidenza??” ha detto alla platea, che ha seguito l’intervento sorridendo e applaudendo, tra le esaltazioni del sushi nelle varie missioni in Giappone, il ricordo di Silvio Albini, dal quale ricevette un dono adesso girato al futuro presidente Barberis Canonico (insieme al libro ‘Il metodo sticazzi’, “perché ti potrà essere utile”), l’orgoglio di aver contribuito all’anticipo a luglio tre anni fa, e l’indicazione a misurare la sostenibilità con parametri certi.
Qual è la scelta migliore che ha fatto?
Back to School. Ho visto la bontà dell’idea negli occhi degli studenti che hanno partecipato a questa iniziativa. Ma fare il presidente forse mi ha fatto diventare un migliore imprenditore. O semplicemente un imprenditore, non più un apprendista.
Nel suo discorso di saluto ha parlato spesso di coraggio, anche per infonderlo a chi la sostituirà.
E’ determinante. Lo abbiamo avuto nella scelta delle date di luglio, avrei potuto averne di più sul tema della sostenibilità, magari riservando l’area tendenze solo a chi veramente produce in modo sostenibile. Alessandro Barberis Canonico sa cosa lo attende e a lui auguro e consiglio di avere coraggio
Leave a Comment
Your email address will not be published. Required fields are marked with *