Il prolungarsi dell’emergenza per il coronavirus sta facendo vacillare la scelta di Pitti Immagine di mantenere invariate le date dei tre saloni fiorentini, programmati tra il 16 giugno ed il 3 luglio.
“Nelle ultime settimane – dice Raffaello Napoleone (nella foto), amministratore delegato di Pitti Immagine – siamo rimasti fermi sulla nostra decisione di confermare le date originarie dei saloni di moda Pitti a giugno, come segno di determinazione e volontà di mantenere punti di riferimento sicuri per il mercato. Al tempo stesso siamo rimasti in costante contatto con i nostri espositori per assicurare loro che Pitti Immagine avrebbe seguito giorno per giorno l’evolversi dell’emergenza sanitaria, con i relativi provvedimenti di restrizione degli spostamenti e delle attività produttive e commerciali disposti dal Governo italiano e, via via, anche da molti altri paesi nel mondo”.
A cambiare la carte in tavola sono arrivati gli annunci delle principali fashion week internazionali di moda maschile che di fatto cancellano le sfilate di giugno e prefigurano modalità e tempi alternativi, con l’indicazione più esplicita di settembre da parte della Camera Nazionale della Moda Italiana: “Al di là delle specificità dei saloni fieristici rispetto alle fashion week – conclude Napoleone – è un elemento di indubbia rilevanza. D’accordo con il presidente Marenzi e con la presidenza del Centro di Firenze per la Moda Italiana, ci siamo dati tempi molto brevi per riflettere sulla nuova situazione, raccogliere tutte le informazioni necessarie e prendere le opportune decisioni. Alla fine della prossima settimana è in programma il CdA di Pitti Immagine, e lì porteremo l’insieme delle nostre valutazioni”.
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