Pitti Filati si è aperta sotto il sole, se non proprio quello garantito da un meteo ancora un po’ avaro di caldo e raggi, almeno quello dell’ottimismo.
Un’atmosfera di positività assicurata da un 2022 che ha riportato il settore ai fasti del recente passato, con il Covid a fare da spartiacque: come nel 2021 l’anno appena concluso ha lasciato numeri più che buoni. Secondo il Centro Studi di Confindustria Moda per Sistema Moda Italia il fatturato è in aumento medio del +27,8%, con un turnover di 3,32 miliardi di euro.
Fanno festa tutti i comparti, sia la filatura laniera che la cotoniera e la liniera. I prezzi alla produzione in crescita del 17,0% da gennaio a novembre hanno permesso anche di ammortizzare le conseguenze dei rincari della materia prima. La lana infatti ha segnato un aumento del +5,7%, il cotone del 44,6%, le fibre chimiche (poliestere, nylon e acrilico) del +14,7%.
Pollice alzato anche per l’export, con un +22,5%, mentre le importazioni dovrebbero crescere del +48,5%, con l’incidenza dell’export sul fatturato totale che si ridimensionerebbe al 30,9%. Il tutto con un aggravamento del deficit commerciale di comparto, vicino a -173 milioni di euro. Sul mercato interno è atteso un +41,7%. Tra alti (nel secondo e terzo trimestre) e bassi (nel primo) l’occupazione.
Tutte le tipologie di filato hanno dinamiche favorevoli: le esportazioni di filati sia cardati sia pettinati sono a +24,1% e +24,8%, i filati misti chimico-lana a +17,6%; +0,6% per l’aguglieria, che paga la fine del lockdown trascorso in casa. L’export di filati di cotone ha avuto una crescita pari del 31,2%, quello di lino del 33,3%.
Le principali destinazioni del cardato hanno un segno +, ad eccezione della Cina (-20,1%). Hong Kong +16,2%, Regno Unito +42,1%, Turchia +54,9% e terzo posto guadagnato davanti a Romania e Corea del Sud (+4,9% e +24,4%).
Per il pettinato è prima la Romania (+40,9%), Hong Kong (-7,7%) scende in seconda posizione, poi Francia (+37,7%), Turchia (+37,9%), Portogallo (+35,2%), Germania (+14,7%).
I filati misti chimico/lana hanno preso la strada di Austria (+2,9%) e Turchia (+27,2%), ma anche Spagna (+68,6%); frena la Francia (-11,9%). Per il cotone tutti mercati in crescita tranne il Regno Unito -5,5%): prima la Germania, seguita da Repubblica Ceca e Francia.
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