Le imprese straniere attive a Prato hanno raggiunto e superato la soglia delle 9.000 unità nel corso del 2017, continuando nella crescita numerica (+1,9%) ma a ritmo più lento rispetto agli anni precedenti.
Con l’eccezione dei pakistani (+6,9%) e, in parte, albanesi (+0,5%), tutte le principali etnie presenti sul territorio hanno frenato la crescita: secondo i dati della Camera di Commercio di Prato le imprese cinesi ad esempio sono aumentate del 2,9% a fronte del +4,3% del 2016, le marocchine del 3,5% (+6,1% nel 2016) mentre nigeriane e rumene sono calate dell’1,3% e 3,4%.
Ben il 30,1% di imprese cinesi è frutto del turno over tra aperture e chiusure, il 68,8% è invece aperto da più di due anni. La comunità cinese, pur mantenendo una spiccata vocazione manifatturiera (è cinese ormai oltre il 52% dell’intero comparto manifatturiero pratese), è attraversata da processi di diversificazione abbastanza significativi e sta virando verso il terziario.
Gli imprenditori stranieri sono nel complesso piuttosto giovani (43-44 anni più un 7,4% under 30) e con molte donne (quasi 2.800 le cinesi, quasi il 45% del totale).
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