Nel trimestre ottobre-dicembre 2020 l’industria manifatturiera del quadrante orientale piemontese ha avuto risultati eterogenei, a fronte di una media regionale improntata alla stabilità.
Novara è l’unica provincia della macro area ad esprimere indicatori in crescita rispetto al 2019 sia per produzione (+2,7%) che fatturato (+1,5%); poi il Verbano Cusio Ossola (produzione -0,3%, fatturato -2,2%), Vercelli (produzione -4,9% e fatturato -3,3%) e infine Biella (-14,3% produzione e -14,1% fatturato). Queste ultime rispettivamente la penultima ed ultima posizione nelle graduatorie regionali.
“I dati di fine 2020 evidenziano un timido tentativo di rialzare la testa da parte dell’industria – commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli, Novara, Verbano Cusio Ossola – e guardando ai nostri territori emergono gli impatti differenti, con le filiere del comparto moda maggiormente colpite e in sofferenza lungo tutto il corso del 2020, in particolare nella provincia di Biella e di Vercelli”.
Biella ha registrato un calo della produzione industriale (-14,3%) in tutti i principali settori della filiera del tessile, con alcuni comparti in evidente difficoltà. Il tessile va dal -18,8% della filatura al -24,9% del finissaggio e al -45,1% della tessitura. Solo la meccanica (+0,8%) e le altre industrie tessili (+31,6%) evidenziano risultati positivi.
Per quanto riguarda le commesse risultano in forte calo sia gli ordinativi provenienti dal mercato interno (-12,4%) sia dall’estero (-20,1%). Fatturato totale a -14,1% e estero a -22,0%.
Tessile-abbigliamento in difficoltà, con le calzature, anche a Novara (-8,4%), tiene nel Verbano Cusio Ossola (+0,8%) e crolla a Vercelli (-26,8%).
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