Primo semestre del 2015 con un calo di fatturato per Ratti, arrivata a ricavi per 44,51 milioni di euro, in calo dell’8,6% rispetto ai 48,69 milioni realizzati nella prima metà dello scorso anno. L’utile netto è stato di 1,33 milioni, questo invece in miglioramento rispetto ai 1,03 milioni del primo semestre del 2014.
A incidere nel calo del fatturato è stata la flessione delle proposte donna e il termine di una licenza: da gennaio a giugno l’aziende lariana ha aumentato il fatturato in Italia (+3,9%), mentre nel resto d’Europa ha perso terreno (-6,9%); non malissimo gli Stati Uniti (+1,3%), crollo invece in Giappone (-18%) e nel resto del mondo (-37%).
Il cda del gruppo ha preso atto della sottoscrizione, per oltre 492mila dinari (circa 227mila euro), dell’aumento di capitale deliberato dalla controllata tunisina Creomoda Sarl, finalizzati all’ulteriore sviluppo della stessa.
Per il secondo semestre il management guidato da Sergio Tamborini stima un recupero nei ricavi, che nella prima metà dell’esercizio, come da attese, hanno risentito del termine di un contratto di licenza (la società produce accessori tessili per griffe del lusso e ha stretto accordi con Givenchy ed Elie Saab).
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