Il 2019 dell’industria varesina prosegue su binari che sembrano portare verso l’incertezza e la preoccupazione, vista la situazione di stallo: in più calano produzione e ordinativi.
Il secondo trimestre analizzato dall’indagine congiunturale elaborata dall’Ufficio Studi dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese mostra una frenata in quasi tutti i principali settori dell’economia locale. Unico dato positivo è invece quello relativo al grado di utilizzo degli impianti, in crescita del 2,3% rispetto ai primi tre mesi dell’anno.
– 7,6% alla voce ordini, mentre sono state autorizzate circa il doppio di ore di cassa integrazione ordinaria rispetto allo stesso periodo del 2018. Considerando invece tutto il primo semestre 2019, le ore autorizzate di cassa integrazione sono diminuite del 3,8% rispetto ai primi sei mesi del 2018.
Non è esente dal calo il comparto della moda per la produzione, strettamente legata al portafoglio ordini, meno dinamico soprattutto sui mercati esteri. Le imprese intervistate si aspettano una stabilizzazione dei livelli produttivi nei prossimi sei mesi.
Commento del Presidente dell’Unione degli Industriali della provincia di Varese Roberto Grassi:
“A preoccupare – dice il presidente Grassi – è soprattutto il protrarsi di questa situazione di stallo e di incertezza dell’economia, oltre alla mancanza di fiducia, non solo delle imprese, ma anche dei consumatori, che si riflette in un calo della produzione e degli ordini. Per uscire da questo cono d’ombra, occorre una seria politica industriale che si traduca in provvedimenti concreti già nella prossima Legge di Bilancio, a partire dalla riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti, che contribuirebbe a rilanciare la domanda interna. È assolutamente da scongiurare l’aumento dell’Iva, che non farebbe altro che deprimere ulteriormente i consumi e alimentare sfiducia e incertezza”.
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