Imperial e Guardia di Finanza, scacco matto ai contraffattori

Adriano Aere, patron di Imperial, l’ha sempre saputo e detto: la guerra alla contraffazione e la difesa dei marchi sono una priorità per chi investe nella moda. I fatti, purtroppo, continuano a dargli ragione, come dimostra il maxi sequestro di circa 50.000 capi di abbigliamento contraffatti avvenuto a Prato dopo un’articolata indagine della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura della Repubblica.

Aere200Passava infatti dal distretto pratese la strada di un sistema illecito, finalizzato ad immettere sul mercato mondiale capi di abbigliamento marchiati Imperial e Please, altro brand collegato alla società bolognese. Per la riproduzione e la vendita sono stati individuati due canali di arrivo del materiale, uno dalla Cina con spedizioni a Roma di capi contraffatti già pronti e confezionati per essere venduti, e uno in alcuni capannoni “pronto – moda” pratesi.

Dopo 20 provvedimenti di perquisizione e sequestro, equamente distribuiti tra Roma e Prato, di circa 50.000 capi (in maggioranza jeans, per un valore stimato sul mercato di circa 1.200.000 euro) sono stati denunciate 25 persone per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e vendita di prodotti industriali con segni mendaci.

Proprio Aere (nella foto), presentando formale denuncia  e fornendo il supporto tecnico necessario per il riconoscimento dei modelli contraffatti, oltre alla consulenza di propri periti, in possesso delle forme e dei taglio del marchio originale, è stato determinante per il buon esito delle indagini.

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