Uno sguardo al futuro, nel presente ma partendo dal passato. Ci sono secoli di lavoro, di architettura industriale, di ingegneria e di passione nel percorso del Materia, acronimo di Museo di Arte, Tintoria, Energie Rinnovabili e Ambiente, inaugurato oggi in Val di Bisenzio, a Cantagallo in provincia di Prato.
Quello che molti definirebbero un progetto visionario ha preso forma e realtà accanto al Gruppo Colle per la volontà di alcune aziende che hanno trasformato un vecchio casolare (termine riduttivo, ci perdoni l’architetto Giuseppe Guanci, ‘archeologo industriale’ tra i più esperti in Italia) in un centro per conoscere la storia della lavorazione tessile nella valle pratese, l’importanza della forza delle acque ma anche il rispetto dell’ambiente e delle energie sostenibili e rinnovabili.
Un museo polifunzionale all’interno del quale c’è anche uno spazio ‘liturgico’, un “confessionale” per ammettere pubblicamente in video le proprie colpe verso l’ambiente e fare la promessa di non ripeterle (nell’immagine a lato il consigliere della regione Toscana ed ex sindaco di Cantagallo Ilaria Bugetti mentre si ‘confessa).
Il percorso museale inizia all’esterno, con la visita al margone (canale) con una vecchia turbina ristrutturata del 1924, altre turbine storiche italiane e straniere e il cosiddetto inferno (suggestiva cavità sotterranea di contenimento dell’acqua) del 1450.
All’interno, invece, c’è l’epoca moderna, con schermi che mostrano i vari processi idroelettrici, che illustrano la situazione in Val di Bisenzio e tutti gli aspetti di Materia, che è completamente autonomo da energia da fonti fossili: l’elettricità arriva da un impianto fotovoltaico e da una turbina idroelettrica, mentre il riscaldamento è assicurato dal passaggio degli scarichi della confinante tintoria.
La creazione del museo è un vanto di una società del settore delle energie rinnovabili H2E, che lo ha realizzato insieme al Gruppo Colle e all’austriaca Andritz Group, leader nella produzione di turbine.
Fra postazioni video e proiezioni in 3 D sorprendenti e che piaceranno sicuramente alle scolaresche che hanno già portato al tutto esaurito il calendario di visite del 2016 (una visita a settimana) si arriva anche al book shop, come nel più classico dei musei, dove gomitoli di lana, magliette e libri sono in vendita per i visitatori.
A fare da Cicerone per l’apertura è stato Riccardo Matteini Bresci, con Roberto Gualtieri e Luca Rindi titolare del Gruppo Colle: “Il tutto è nato per ragioni commerciali – ammette – perchè stavano ristrutturando lo stabile per farci la sede di H2E e alcuni appartamenti. Scavando abbiamo trovato i segni dei manufatti del 1400 e con Guanci ne abbiamo ricostruito la storia scoprendo che prima c’era una ferriera, poi una gualchiera, una ramiera, un mulino e infine è arrivata l’industria tessile. Materia è l’esempio che ad Oriente possono copiarci tutto ma non il bello e la storia e speriamo che possa portare in Vallata una piccola parte dei 300 milioni di ecoturisti che ci sono nel mondo”.
E a questo proposito è stato lanciato anche il sito www.valbisenziotot.it per promuovere il territorio, facilitarne la visita, condividere idee per startup, favorire lo scambio di oggetti in un mercatino solidale.
Insomma, un luogo tutto da scoprire, mettendosi però in fila: la prenotazione è obbligatoria (info@hduee.i), gli spazi esauriti per i prossimi undici mesi (“ma stiamo pensando ad un secondo giono di apertura” dice Matteini). Il costo è di 4 euro per gli alunni delle elementari, 5 per quelli delle medie, 6 per quelli delle superiori e 10 per gli adulti: ma non c’è biglietto, perchè dopo la prenotazione ci si deve presentare all’ingresso con la ricevuta di una donazione alla onlus pratese Spes Docet, che aiuta bambini in difficoltà.