L’edizione appena conclusa di Momad Metropolis a Madrid è servita anche per fare il punto sulla ripresa del settore tessile spagnolo. Nel corso dei primi undici mesi del 2015, la Spagna ha esportato l’8,9% in più rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 12.680 milioni di euro.
Il rapporto pubblicato da Ifema segnala come sia stato importante l’aumento del settore produzione di pellicce del 7% tra gennaio e ottobre. Dopo quasi un decennio di cadute delle vendite, di chiusure degli stabilimenti e di posti di lavoro persi la ripresa è chiara e ci sono segnali di miglioramento per il 2016.
Gran parte del miglioramento si spiega con la spinta sul mercato internazionale ma anche il consumo interno ha contribuito alla tendenza al rialzo nel settore, con un incremento del 5,1% nelle vendite al dettaglio. A livello internazionale la crescita più importante è stata osservata per maglieria e produzione di abbigliamento (+11,5%) mentre fibre e prodotti tessili sono arrivate al +2,2%.
Nella classifica dei paesi che importano dalla Spagna c’è in testa la Francia col 12,7% delle vendite, poi Italia (10%), Portogallo (8,3%), Germania (7,1%) e Marocco (6,3%).
Sul fronte delle importazioni invece, anche se gli spagnoli non disdegnano affatto il made in Spain, l’acquisto di prodotti stranieri è cresciuto del 12,3%. L’aumento maggiore è venuto da maglieria e abbigliamento arrivati in maggior parte dalla Cina (23,1%), seguita da Turchia (10,5%), Bangladesh (10,3%), Marocco (7,9%) e Italia (7,4%).