Tredici scuole, per un totale di 123 squadre e 500 studenti coinvolti. Sono questi i numeri della nuova edizione del Management Game, competizione ideata dal Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese per gli alunni delle scuole superiori.
Siamo all’undicesima edizione e la fase iniziale vede i vari team (ognuno composto dai tre ai cinque studenti) confrontarsi tra di loro all’interno della stessa scuola di appartenenza. Obiettivo: scegliere la squadra migliore che rappresenterà l’istituto alla finale provinciale in programma per lunedì 21 marzo alla LIUC – Università Cattaneo. La squadra vincitrice sarà decretata campione provinciale e rappresenterà il Varesotto alla finale regionale prevista ad aprile e promossa dal Comitato lombardo dei Giovani Imprenditori di Confindustria.
“Il percorso che divide i ragazzi dal titolo di campioni della Lombardia – commenta la presidente del Gruppo Giovani Imprenditori varesino, Eleonora Merlo – è lungo, tortuoso e irto di difficoltà. Così come lo è la gestione di un’azienda a cui l’iniziativa ha l’obiettivo di avvicinare gli studenti. Come di consuetudine per ogni sessione di gioco è prevista la presenza di almeno un giovane imprenditore del nostro Movimento che possa fornire indicazioni e informazioni sui temi della cultura d’impresa e del mercato del lavoro. L’obiettivo, infatti, è proprio questo: dare vita ad un’iniziativa interattiva in grado di avvicinare le nuove generazioni al mondo delle imprese e alla sua complessità”.
La competizione in ogni sua fase, infatti, consiste nella simulazione della gestione di un’impresa. Nello specifico i ragazzi, quest’anno, dovranno, cimentarsi nell’amministrazione di un’azienda produttrice di farmaci i cui mercati di riferimento sono la Finlandia, gli Stati Uniti e la Francia. Ciò attraverso un software che li porrà di fronte a decisioni di business nelle varie aree aziendali. Per ogni problematica, le squadre dovranno valutare la situazione e adottare la giusta strategia da attuare. Vince chi riesce a massimizzare il valore cumulato per l’azionista. Come nella realtà. Simulazione, dunque, ma non troppo.
“Sono ormai più di 10 anni – continua Eleonora Merlo – che organizziamo il Management Game e ogni edizione dimostra quanto lo strumento sia utile per portare la cultura di impresa nelle nostre scuole. Questa è la prova dell’importanza che riveste nella formazione la didattica laboratoriale. Occorre stimolare nei ragazzi la passione per l’apprendimento e la voglia di mettersi in gioco. Il coinvolgimento attivo, in una società come la nostra, non è più un’opzione. Ed è proprio per questo che il Management Game dimostra ogni anno sempre di più il proprio valore educativo, formativo e di premio al merito”.