Otto milioni di ricavi in meno ma nessun allarme per il gruppo serico Ratti, che ha chiuso l’esercizio 2015 con 92 milioni di euro, dopo aver archiviato il 2014 con 100,5.
Numeri che sono ampiamente ammortizzati sia dal margine lordo, passato da 7,9 a 8,9 milioni, che da un utile netto di 3,3 milioni, 600 mila euro più del 2014. Il calo del fatturato (-8,4%) è dovuto in gran parte alla flessione della distribuzione (-23,3%) già prevista e dovuta alla fine dell’accordo (termine della licenza) con Valentino. In calo anche la linea Donna (-7,8%), mentre hanno retto bene l’Uomo (+1,9%) e Arredamento (+5,1%)
Il 2016 potrebbe riportare una crescita anche nella distribuzione, visti i nuovi contratti per la produzione con Givenchy, Furla ed Elie Saab.
Aumentato anche il risultato operativo (+11%) a 6,2 milioni, anche perchè l’esercizio precedente era stato penalizzato da oneri non ricorrenti pari a 1,7 milioni, in più il 2015 beneficia di risparmi energetici e di un miglioramento nell’efficienza degli impianti.
In virtù di questi dati da parte dell’azienda c’è un moderato ottimismo per il 2016 del settore tessile-abbigliamento, in uno scenario complessivo che dovrebbe rivelarsi favorevole. Le preoccupazioni, comuni a tutte le aziende del settore, riguardano le economie emergenti non più tali, la debolezza dei consumi interni e le tensioni geo-politiche in molte parti del mondo.






