Una fuga di gas causata da un cedimento dell’asfalto, un cantiere aperto e in via di chiusura in questo lunedì e traffico in tilt per un’intera giornata: la strada provinciale 325, nel tratto che collega la Val di Bisenzio a Prato, torna al centro di polemiche e critiche.
Confartigianato Imprese Prato e Confindustria Toscana Nord, a tutela dei propri associati, hanno rilasciato dichiarazioni critiche.
“Valbisenzio al voto: la 325 sia il primo punto in agenda” dice Confartigianato in riferimento alle prossime consultazioni regionali. “La SP325 è da decenni la ferita aperta della Valbisenzio. Ogni nuovo episodio di blocco o difficoltà non è più una sorpresa, ma la prova di un fallimento politico che si trascina da anni e che pesa sulle imprese, sui cittadini e sul futuro di un intero territorio. Confartigianato è per una soluzione funzionale, che non consista nel riqualificare percorsi esistenti, ma nel pensare a qualcosa di nuovo, sicuramente più complicato da realizzare, ma più coerente con lo sviluppo economico e sociale di una comunità fatta da 18.000 persone”.
Poi il durissimo monito: “Alle porte delle elezioni regionali non accetteremo più promesse vaghe, comunicati trionfali o rassicurazioni di circostanza: chi chiederà i voti a questa comunità dovrà assumersi la responsabilità di mettere la 325 al primo punto del proprio programma e di dare risposte precise, con tempi e risorse definite. Troppo facile presentarsi in campagna elettorale con frasi fatte e impegni generici. La Valbisenzio non è il terreno delle promesse, ma quello delle soluzioni. E chi non avrà il coraggio di prendersi un impegno concreto, sappia che non avrà la fiducia né delle imprese né dei cittadini. La misura è colma: la SP325 sarà il banco di prova della credibilità di chi si candida a governare la Regione”.
Immediata anche la reazione di Confindustria Toscana Nord nelle ore mi maggiore emergenza per il traffico: “Ancora una volta – scrive l’associazione degli industriali in una nota – siamo stati costretti ad avvisare in urgenza i soci della chiusura della strada e della deviazione del traffico su percorsi alternativi comunque impervi. Questo mentre sarebbe pronto lo studio di fattibilità che costituisce il primo atto per una riprogettazione della viabilità che darebbe dignità a questa importante porzione di territorio, alle cronache troppo spesso per incuria, degrado e pericolosità. Sarebbe pronto, lo studio, ma rimane in attesa di essere presentato alle categorie economiche e al territorio. Mentre aspettiamo di essere convocati, ci chiediamo, e chiediamo, quale sia il momento giusto perché la questione sia presa definitivamente in carico e cosa debba ancora accadere perché ci si renda conto di quanto la situazione sia incresciosa e deleteria”.








