Sono probabilmente migliori del previsto i numeri che arrivano dall’indagine congiunturale condotta dalla Camera di Commercio e dall’Unione Industriale di Biella, sull’andamento del secondo trimestre del 2015 la prima e sulle previsioni degli imprenditori per il terzo trimestre la seconda.
“Dall’indagine – dichiara Andrea Fortolan, presidente della Camera di Commercio – emergono segnali positivi per l’industria manifatturiera biellese. La produzione, rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, è tornata a crescere, grazie soprattutto al contributo di tessitura, finissaggio e delle altre industrie tessili. Hanno, inoltre, registrato un incremento anche il fatturato complessivo e gli ordinativi provenienti dall’estero”.
Il vice presidente dell’Unione Industriale Biellese, Emanuele Scribanti, aggiunge: “Saranno le fiere di questi giorni a tastare il polso del settore tessile. Fin da ora, però, possiamo rilevare qualche elemento positivo rispetto all’andamento economico, che sta virando verso la ripartenza. Non è ancora possibile parlare di ripresa perché l’incertezza rispetto agli scenari internazionali, e mi riferisco in particolare alla Russia e alla Cina, rappresenta una variabile ancora troppo complessa da decifrare. Il perdurare di condizioni favorevoli per aziende vocate all’export come quelle biellesi è comunque importante. Elementi come il cambio favorevole dell’euro rispetto al dollaro, il volano della politica monetaria espansiva della Bce e il prezzo basso del petrolio incidono favorevolmente sulle previsioni ma, da soli, non bastano. Occorre una politica industriale concreta, volta a dare ossigeno alle imprese perché possano continuare ad essere il motore dell’economia italiana”.
I dati – Nel periodo aprile-giugno la variazione tendenziale grezza della produzione industriale rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente è cresciuta del 2,17%, risultato in linea con il dato regionale (+2,24%). L’incremento è il risultato degli andamenti positivi della tessitura (+8,8%), del finissaggio (+8,5%) e delle altre industrie tessili (+2,6%). Negativi invece le industrie meccaniche (-3,3%) e le altre industrie manifatturiere (-1,3%), mentre per le filature c’è stazionarietà (-0,2%). Stabili anche gli ordinativi provenienti dal mercato nazionale (-0,4%), mentre si rileva un incremento per ordinativi esteri (+3,1%). Il fatturato totale registra un incremento (+2,3%), mentre il fatturato estero rileva una sostanziale stabilità (-0,2%).
Per quanto riguarda le previsioni degli imprenditori c’è ancora incertezza, legata soprattutto all’instabilità dei mercati internazionali.
(Foto: Zegna)






