Nel variegato e ampio (con tanto di trenino che collega i due padiglioni) mondo di Texworld la presenza italiana è quasi impalpabile a livello di numeri ma importante in termini di qualità, se è vero che i due portabandiera, pur con qualche dubbio, promuovono questa edizione della fiera, intesa come trittico con Apparel Spurcing e Avantex.
I primi dati ufficiali di Messe Frankfurt confermano questi contrasti nelle impressioni, visto che ad un calo dei visitatori d’oltre Oceano ha fatto riscontro un aumento di francesi (+12%) ed europei, oltre a quelli in arrivo da Paesi fornitori delle aziende presenti in fiera, ovvero Tunisia (+38,16%) e Marocco (+18,44%). Stabile invece la presenza asiatica, con la punta di Hong Kong (+48.28%). Nel complesso l’88% dei visitatori è arrivato da fuori Francia.
Rimane l’impressione che, in questo contesto economico, quattro giorni di fiera siano troppi: la riduzione dei costi per le trasferte e la tecnologia che abbrevia i tempi per ordini e contratti hanno cambiato gli scenari fieristici ed in effetti giovedì 18 i corridoi del centro espositivo di Le Bourget non erano certo pieni di gente.
Questo ci ha permesso di parlare senza togliere spazio agli affari con le due aziende italiane presenti, la B-Style a Apparel Sourcing e la Manifattura Foderami Cimmino a Texworld.
“Per noi è la settima stagione a Texworld -dice Giulia Zini, dell’ufficio commerciale di B-Style, azienda bresciana fondata da Paolo Bracchi e specialista in camicie ideate in Italia e realizzate in Bangladesh con tessuto comprato in Cina – e cerchiamo sempre nuovi clienti, anche se ormai la lista si è stabilizzata e vediamo più o meno sempre gli stessi. Qui, contrariamente a quanto si pensa, incontriamo anche clienti italiani (ed infatti un potenziale cliente arriva proprio durante la chiacchierata, ndr) ed i primi anni sono andati veramente bene, tanto che abbiamo allargato la produzione anche a bermuda e pantaloni. Facciamo solo questa fiera ma in questa edizione forse ci sono state meno visite del solito”.
Campionario vasto, dai tessuti per costumi di carnevale a quelli per l’arredo casa allo stand della Manifattura Foderami Cimmino: “La fiera è andata bene, anche paragonandola alle scorse edizioni – dice Daniele Sorrentino (a destra nella foto con Sergio Cecere), export manager dell’azienda campana – e per noi si conferma un punto di incontro con i clienti vecchi e nuovi europei, come spagnoli, portoghesi, francesi e tedeschi. La concorrenza dei tanti asiatici la battiamo offrendo servizi che loro non hanno come il pronto magazzino o le metrature ridotte, anche di pochi metri. In più c’è l’offerta molto varia, che ci consente di fare molte fiere di settore in diversi paesi europei, comprese Milano unica e Munich Fabric Start”.






