Edizione in chiaroscuro quella di Obuv Mir Koži che si è appena conclusa a Mosca. La manifestazione organizzata da Assocalzaturifici e BolognaFiere ha visto la partecipazione di 132 aziende italiane che hanno presentato le collezioni primavera/estate 2016 cercando di mantenere salda la posizione su un mercato che però risente fortemente della crisi economica e politica nell’area russa.
Il salone infatti ha registrato un generale calo di ordini: “Assocalzaturifici – spiega Arturo Venanzi, Consigliere e Coordinatore del Laboratorio Russia dell’associazione dei calzaturieri – intende continuare a investire sul mercato russo e sui paesi dell’area CSI, anche attraverso il perfezionamento del programma fieristico e il rinnovamento di Obuv Mir Koži, che deve necessariamente evolversi a fronte della difficile situazione, anche se resta innegabile il suo ruolo di punto di riferimento per le nostre imprese per questi mercati . Stiamo lavorando in sinergia con ICE Agenzia ad iniziative sempre più mirate per qualificare ulteriormente l’incoming di compratori dell’area: in questa edizione abbiamo fornito un servizio dedicato a 48 buyer selezionati da tutte le regioni della Federazione, con servizi di ospitalità e accoglienza in una lounge in fiera a loro dedicata. Vogliamo continuare in questa direzione, puntando sulla qualità dei contatti business per ottimizzare il tempo e le risorse delle aziende italiane che investono nella manifestazione. Lavoreremo, inoltre, a formule innovative per intercettare sempre nuovi operatori da tutta l’area con operazioni di scouting mirate per l’offerta made in Italy”.
I dati dell’export italiano di calzature verso i Paesi CSI restano critici: le vendite di calzature italiane nei primi 6 mesi del 2015 si sono ridotte nel complesso di oltre un terzo, sia in quantità che in valore, rispetto ai livelli già insoddisfacenti dell’anno precedente. Il decremento in volume è stato del 35,6% in Russia, del 52% in Ucraina e del 22,6% in Kazakistan. Si tratta di dati particolarmente preoccupanti considerando che la Russia nel 2014 si è posizionata quale sesto mercato in termini di valore e nono in termini di volume nella graduatoria dei paesi di destinazione.
“Come Associazione – afferma la presidente Annarita Pilotti – vogliamo tenere alta l’attenzione delle istituzioni sul mercato russo. Innanzitutto continua il nostro pressing sul Governo affinché supporti il nostro settore su questioni cruciali, in particolare sull’opposizione alle sanzioni economiche, che l’Unione Europea ha rinnovato fino a gennaio 2016, e sugli investimenti per promuovere il made in Italy anche sul mercato russo. Durante Obuv Mir Koži abbiamo incontrato una delegazione di europarlamentari – composta dagli onorevoli Elisabetta Gardini, Stefano Maullu, Alessandra Mussolini e Aldo Patriciello – per sensibilizzarli sull’importante ruolo che l’Italia deve svolgere nelle Istituzioni Europee, sia al Parlamento sia al Consiglio, affinché si arrivi ad un dialogo concreto e trasparente con la Russia con l’obiettivo di eliminare le sanzioni. Solo così si potrà creare un clima di fiducia e di stabilità, necessario per far ripartire gli scambi commerciali con un mercato così importante per il Made in Italy come quello russo”.