Tessile, le esportazioni cinesi quasi in picchiata

Le esportazioni del settore tessile in Cina hanno chiuso il 2015 in diminuzione,  a causa soprattutto del buon andamento del periodo e delle fluttuazioni del tasso di cambio precedenti, come ha confermato il Ministero dell’Industria e dell’Information Technology. Il forte deprezzamento dello yen e dell’euro ha avuto un impatto negativo diretto sulle esportazioni tessili, visto che Giappone e Europa sono i principali mercati, ma sono calati anche i dati verso altri mercati: le esportazioni della Cina verso l’Unione Europea hanno raggiunto 44,86 miliardi di dollari, in calo del 10,6%, mentre le esportazioni verso il Giappone hanno raggiunto 18,8 miliardi di dollari, con un calo del 12%; più leggero (-1,7%) il calo nei paesi Asean, che hanno portato 29 miliardi di euro.

Mentre la Cina sta subendo una trasformazione economica, con le industrie high-tech che stanno nascendo nelle regioni costiere per sostituire le industrie ad alta intensità di lavoro, come quelle tessili. Molte industrie cinesi ad alta intensità di lavoro si erano già spostate verso i paesi del Sudest asiatico, visto che in quelle zone il costo del lavoro è circa 4-5 volte più basso che in Cina. L’industria tessile sta cercando di trasformarsi con nuove tecnologie e modelli di business che coprono l’intera catena del settore, compreso il cotone, filatura, tessitura e tintura.

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