Sfortuna e meteo accaniti su Milano Unica New York, che si è aperta allo Jacob Javits Convention Center nello stesso momento in cui la metropoli americana era nel caos per la tempesta di neve Jonas: cinque morti, migliaia di voli cancellati, strade impercorribili, persone barricate in casa e supermercati presi d’assalto nei giorni precedenti per rifornirsi di generi di prima necessità.
Non l’atmosfera migliore per presentare le collezioni primavera/estate 2017 e nemmeno per consentire ai tanti clienti attesi di attraversare gli States per raggiungere New York: oggi e domani la fiera ha la possibilità di recuperare il tempo perduto ma l’impressione è che questa seconda edizione sia destinata a rimanere ampiamente sotto le legittime aspettative positive, anche alla luce dei buoni numeri del debutto. A luglio infatti si registrarono più di 1.300 clienti.
Le strade sono state riaperte al traffico e da oggi sono riaperte anche le scuole ma è ovvio che potranno raggiungere lo Jacob Javits soloi clienti dell’area di New York e pochi altri. Il profilo Twitter del centro espositivo consiglia di prendere la linea 7 della metropolitana, rimasta sempre aperta.
A due settimane dall’edizione milanese un brutto colpo per gli organizzatori, per il Ministero dello Sviluppo Economico che ha confermato l’impegno per supportare la fiera e soprattutto per le 61 aziende espositrici, molte delle quali biellesi e comasche, mentre i pratesi hanno solo quattro rappresentanti, quattro meno di Varese.
Stessa situazione anche per Texworld e Apparel Sourcing Usa, in svolgimento nelle stesse date e nello stesso luogo di Milano Unica






