Secca presa di posizione di Confindustria Toscana Nord contro l’aumento del tributo per il conferimento in discarica deciso dalla Giunta regionale toscana.
“Riteniamo che tale aumento – scrivono i responsabili dell’associazione industriale – mascherato dietro a vani obiettivi di salvaguardia dell’ambiente, sia del tutto ingiustificato, andando a configurarsi nella realtà come un’ulteriore fonte di introito per le casse della Regione e, d’altra parte, come l’ennesimo provvedimento vessatorio per le imprese e i cittadini. Sono anni che insieme alle istituzioni regionali cerchiamo di trovare una soluzione definitiva all’annoso problema della gestione dei rifiuti, con particolare riferimento a quelli provenienti dai distretti toscani di punta: tessile, conciario e cartario”.
I competitor di oltre frontiera che seguono le indicazioni delle migliori tecnologie individuate dalla Comunità Europea
Un problema legato anche alla raccolta differenziata che riguarda soprattutto le cartiere ma che si inserisce in un confronto con “i competitor di oltre frontiera che seguono le indicazioni delle migliori tecnologie individuate dalla Comunità Europea e, pertanto, bruciano a piè di fabbrica gli scarti per produrre energia. Le nostre aziende, invece, non essendo mai riuscite a dotarsi di impianti, a causa dei ripetuti dinieghi autorizzatori, inviano gli scarti, in piccola parte in alcune discariche toscane e, in prevalenza, nei termovalorizzatori di Terni e Brescia, in concorrenza con moltissime altre tipologie di rifiuti urbani e speciali provenienti da tutta Italia e con conseguenti costi elevati. Fatto che le rende sempre meno competitive”.
Per noi – si chiude la nota – l’obiettivo dovrebbe essere quello di ridurre drasticamente i conferimenti in discarica nel giro di circa tre anni, a fronte, per parte nostra, dello sviluppo di un innovativo sistema industriale di riciclo dello scarto (progetto Eco.Pulp.Plast), che comunque avrà bisogno delle discariche per i residui non riciclabili prodotti, e, per parte della Regione, dell’assegnazione di spazi nei termovalorizzatori esistenti e in fase di potenziamento. Questo obiettivo mal si concilia con l’attuale operato della Regione che, con l’aumento del tributo, vuole di fatto disincentivare fin da subito il conferimento in discarico, senza avere il coraggio di realizzare/potenziare i necessari impianti di valorizzazione energetica, per i quali, invece, rimanda in altre regioni”.