Il settore tessile della Tunisia è in crisi a causa delle importazioni incontrollate e del contrabbando. Lo ha detto detto Habib Hzami, segretario generale della federazione generale del tessile, dell’abbigliamento, del cuoio e delle calzature presso il sindacato generale tunisino, precisando che la produzione locale copre ormai solo il 20% delle merci in vendita nel paese.
“Le importazioni anarchiche senza il rispetto delle quote – ha dichiarato Hzami – l’aumento del contrabbando e del commercio parallelo minacciano oggi la sopravvivenza di numerose aziende del settore, in particolare quelle che producono principalmente per il mercato locale. Più di 300 aziende del settore hanno chiuso negli ultimi cinque anni e circa 40 mila dipendenti hanno perso il lavoro“.
Per fortuna, però, l’export va bene: le circa 1.000 società esportatrici, pari a circa il 50% del totale, possono vantare tassi di crescita del 3% all’anno con un valore di esportazioni corrispondente a 1,2-1,6 miliardi di euro, ossia il 4% delle esportazioni totali della Tunisia.






