CTN tra certezze e promesse verso il rinnovo delle cariche

Prima assemblea nella sua ancor giovane storia per Confindustria Toscana Nord, che stamani, nell’appena inaugurato Centro Pecci, ha posto le basi per il rinnovo dei vertici.

Ma prima c’era da celebrare l’unione tra Prato, Pistoia e Lucca, ormai attiva da tempo ma da oggi suggellata da due eminenti ospiti, ovvero Luca Lotti, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, e soprattutto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, che a Prato ha dimostrato di trovarsi in un ambiente familiare come il primo dei tessitori.

“Siamo in un luogo sede di arte e bellezza – ha detto Boccia guardandosi intorno e vedendo anche le opere di arte contemporanea esposte al Pecci – ma anche in una città che per me rappresenta un pezzo di storia della mia vita associativa, avendo creato qui, proprio col presidente Cavicchi, il forum delle piccole imprese, esempio di proposte, dibattito e lavoro comune all’interno di Confindustria. Qui abbiamo creato le condizioni culturali per questa Confindustria perchè qui è nato il nostro cambiamento interno”.

Poi tanta politica, dall’apprezzamento alla Legge di Bilancio (“è la prima volta che c’è una linea orizzontale tra i settori produttivi e questo ci piace”), alle prospettive (“faremo in modo che l’Italia diventi il primo Paese industriale al mondo”), alla geopolitica (“importante l’accordo di Bolzano con gli industriali tedeschi perchè la partita si gioca tra l’Europa e il resto del mondo”) e il referendum (“Confindustria è per il sì”). Infine una promessa a tutti i presenti: “Non arretreremo dalle nostre posizioni perchè vogliamo contribuire a cambiare l’Italia partendo col cambiare Confindustria dall’interno”.

A certe affermazioni ha sicuramente ‘gongolato’ Lotti, che in apertura di lavori aveva proprio sottolineato le misure pro-industria contenute nella Legge di Bilancio, dal super ammortamento del 140% per l’acquisto di beni strumentali al miliardo di fondo garanzia per l’accesso al credito, dalla conferma della legge Sabatini ai 100 milioni per il made in Italy”.

Tutte misure ricordate e sottolineate positivamente anche dal presidente di CTN Andrea Cavicchi (“di solito sono abituato a lamentarmi con le istituzioni e a chiedere di più di quello che ci viene concesso ma stavolta devo ammettere che l’attenzione verso l’industria si vede”). Cavicchi ha anche tracciato la strada verso la manifattura 4.0: “Più relazioni con le università – ha concluso – più innovazione e ricerca, più digitalizzazione e online. E così aumenterà anche il reshoring, col ritorno delle aziende in Italia”.

Nel complesso quindi un clima di grandi aspettative e speranza, che cozzano un po’ col quadro fatto dal Luca Paolazzi, direttore del Centro studi di Confindustria, che tra un’estate infausta per il tentato golpe in Turchia, gli attentati, la crisi della Cina, la crescita ferma in Italia, la mancanza di traino da parte di altri paesi, la stagnazione secolare e la decrescita demografica a fronte di continui arrivi dall’Africa non ha certo alimentato sogni di gloria.

Ma il futuro più immediato a Prato, Lucca e Pistoia riguarda la scelta del nuovo presidente che succederà a Cavicchi: nei giorni scorsi, si è insediata la Commissione di Designazione, composta da Marco Paolo Benesperi di Prato, Giovanni Gambini di Lucca e Antonio Tabarin di Pistoia. I tre saggi hanno l’incarico di raccogliere le indicazioni degli associati sul candidato, il quale, una volta approvato dal Consiglio Generale, verrà sottoposto insieme alla sua squadra all’elezione della prossima Assemblea, che si terrà nella primavera 2017.

Non è esclusa nessuna soluzione, anche se l’ipotesi che venga eletto un pratese (ma non è previsto un accordo sulla rotazione tra province) è abbastanza remota.

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