Le etichette che ti fanno fare il giro del mondo

Un centinaio di etichette che raccontano l’export di coperte realizzate nel distretto pratese negli anni ’60 e ’70, nell’età dell’oro di un’industria nota in tutto il mondo. Sono quelle esposte da domani al museo Materia di Colle, frutto dell’idea dei curatori del museo e della Tipografia Gori Filiberto, che per anni ha mantenuto in archivio etichette e bozzetti di ogni colore e forma.

Riccardo Matteini e Roberto Gualtieri del Gruppo Colle e Gianmarco Bini, nipote del fondatore della Tipografia Gori, hanno presentato l’esposizione, aperta da domani al 22 novembre: uno specchio di un distretto che, cinquanta anni fa, mandava coperte in ogni angolo del mondo.

Gianmarco Bini e Roberto Gualtieri
Gianmarco Bini e Roberto Gualtieri

Prato nel Mondo. Etichette per coperte dal bozzetto al prototipo” è il titolo dell’esposizione di etichette in carte e stoffa che venivano applicate sulle coperte “firmate” Guarducci, Cangioli, Ciatti, Balli piuttosto che dagli ormai scomparsi Bini Umberto, Aldaflex e Samirtex: “In realtà il 70-80% di questi lanifici non c’è più ma allora lavoravano eccome” dice Matteini.

Infinite le destinazioni, con il vero boom iniziato con le coperte verdi, colore dell’Islam, inviate in Arabia Saudita, Bahrein o Kuwait ad uso dei pellegrini che partivano per il pellegrinaggio alla Mecca, e accompagnate da immagini sempre ispirate alla religione, come il pavone, animale simbolo. Ma tra le illustrazioni ci sono anche cowboys o massaie disinvolte per gli Usa, orsi polari per il Canada, tigri e elefanti, per l’India, navi da grandi distanze, leopardi per l’Africa, fiori, piante e immagini di campeggi.

La mostra è visitabile sia in autonomia che con le visite guidate alle 11 o alle 16 col resto del museo. Ogni incasso (biglietti da 3 a 10 euro) resta devoluto alla onlus Spes Docet di Prato.

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