Il tessile rifiorisce nell’Empolese Valdelsa

La buona notizia è che il tessile e l’abbigliamento dell’Empolese tornano a crescere. Nella prima parte dell’anno, infatti, il distretto si è posizionato quarto tra quelli toscani per espansione, con un incremento delle esportazioni del 7,5% e un aumento del fatturato di circa 23 milioni rispetto allo stesso periodo del 2016. Il distretto del tessile e dell’abbigliamento dell’Empolese viene superato solo da realtà ben più consistenti in Toscana come la pelletteria di Firenze, l’oreficeria di Arezzo e il tessile di Prato.

Un risultato importante alla luce delle pesanti difficoltà che il settore ha vissuto negli ultimi anni, ottenuto grazie a un forte impegno nell’espansione sui mercati esteri e al reperimento di manodopera altamente specializzata.

“Il comparto del tessile e dell’abbigliamento è tra quelli che hanno aperto meglio il 2017 – spiega Michele Pezza, presidente di Confindustria Empolese Valdelsa – ci sono molte realtà che hanno risposto bene alla crisi in passato, incentivando l’export e piazzandosi ottimamente sui mercati esteri. Il panorama è vario e comprende aziende piccole, ma anche vere e proprie imprese da più di cento dipendenti. Siamo di fronte a segnali di ripresa consistenti, con una diversificazione produttiva che è una risorsa fondamentale”.

Positiva, ma più cauta la reazione della Cgil. “Il miglioramento è evidente anche dal nostro osservatorio – spiega Silvia Mozzorecchi della Filctem Cgil – Ancora non credo che siamo fuori dal tunnel. La crisi in questo settore ha picchiato veramente duro negli ultimi anni, tanto che ciò che è rimasto in termini di occupazione è verosimilmente un quinto rispetto a una quindicina di anni fa. Il tessuto produttivo è costituito oggi da alcune decine di aziende, di cui una piccolissima parte sopra i cento dipendenti. Ce ne sono alcune con una dimensione media, compresa tra i 30 e i 50 lavoratori. Ma la grande maggioranza rimane sotto le 15 unità”.

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