Export

Biella e Vercelli, stavolta l'export è diverso

Bene Vercelli, male Biella: l’export del primo trimestre del 2019 ha preso strade diverse pr le due realtà associate nella camera di Commercio. Le vendite all’estero hanno infatti registrato un calo del 5,3% nel Biellese e un incremento del 12,5% per la provincia di Vercelli: 473 milioni di euro per i prodotti biellesi, 636 per i vercellesi.

“I dati di questo primo trimestre sulle esportazioni destano qualche preoccupazione, considerata la generale contrazione registrata a livello piemontese, dove le sole eccezioni sono rappresentate dalle province di Cuneo e Vercelli, interessando tra l’altro quasi tutti i comparti di specializzazione con la sola eccezione degli alimentari e bevande. Ma dobbiamo ricordare che i dati vengono confrontati con il 2018, anno che ha rappresentato il punto più alto per le esportazioni. I segnali non sono confortanti, di export abbiamo vissuto negli anni della crisi, è evidente che la sfida globale richiede che le imprese vengano sostenute sempre più dalle istituzioni per meglio difendere, valorizzare e promuovere il Made in Italy” ha detto Alessandro Ciccioni, presidente della Camera di Commercio di Biella e Vercelli.

A Biella il tessile ha tenuto (+0,4%) grazie i filati (+6,0%) che hanno bilanciato il calo degli altri prodotti tessili (-16,3%). In flessione evidente anche l’abbigliamento (-17,8%), le altre attività manifatturiere (-10,6%) e la meccanica (-8,2%).

Anche per Vercelli è il settore manifatturiero a tirare il gruppo, con un aumento del +14,2% dei volumi di vendite: il tessile abbigliamento registra un +21,5%, stavolta grazie all’abbigliamento, mentre calano molto i prodotti tessili (-15,3%).

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