Concluso il corso Academy di Città studi “Biella che lavora”

Rappresentare una struttura integrata per rispondere alle esigenze del territorio in merito alla formazione è una delle mission di Città Studi Biella. In quest’ottica Città Studi ha voluto appoggiare il progetto “Biella che lavora”, il cui scopo non è solo cercare di abbattere la disoccupazione ma anche sostenere chi si trova in posizioni più sfavorevoli rispetto ad altri. I dati descrivono un mercato del lavoro in cui giovani e donne sono le categorie più esposte ai meccanismi di esclusione; a questi possono assommarsi fattori discriminatori: l’etnia, il credo religioso, la disabilità, l’orientamento sessuale.

Nel caso specifico il progetto “Biella che lavora” si è occupato dell’inserimento lavorativo di donne in difficoltà, grazie al supporto concreto dell’Academy di Città Studi, attraverso l’attivazione di un corso ad hoc di rammendo. Il progetto è stato fortemente voluto dal Consorzio Il Filo da Tessere ed è stato sostenuto economicamente dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e dalla Fondazione Caraccio e ha visto in Città Studi la sua concreta realizzazione.

Il corso ha avuto una durata di 106 ore divise tra parte teorica in aula e parte pratica in azienda ed è stato frequentato da 11 donne preselezionate la cui individuazione ha visto il coinvolgimento delle organizzazioni di volontariato e di enti che sul territorio biellese si occupano di donne in difficoltà, in particolare coordinamento antiviolenza del territorio biellese, Caritas, consorzi titolari dei servizi socio assistenziali, accoglienza plurale e enti gestori centri per migranti.

Oggi a Città Studi sono stati consegnati gli attestati di frequenza al corso di rammendo dell’Academy alle 11 donne partecipanti alla presenza del Presidente di Città Studi, del Presidente del Consorzio Il Filo da Tessere e dei rappresentanti delle Fondazioni sostenitrici del progetto.

Attraverso il nostro modello Academy – sostiene Pier Ettore Pellerey, Presidente di Città Studi Biella- si è voluto dare una possibilità concreta alle donne che in qualche modo si sono trovate in situazioni di disagio e per questo ringrazio oltre al Consorzio Il Filo da Tessere che ci ha coinvolti fin da subito nel progetto, anche le due Fondazioni che continuano a credere nel sociale attraverso sostegno e finanziamento”.

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