Export

CTN, l'export si avvicina ad un tunnel

L’arrivo dell’emergenza coronavirus in un momento in cui la congiuntura non era già di per sé eccellente apre scenari preoccupanti per la produzione e l’export di Lucca, Pistoia e Prato.

I dati a consuntivo del 2019 sono chiari: la produzione industriale di Lucca, Pistoia e Prato ha segnato complessivamente -0,9% rispetto al 2018, a calare nel corso dei mesi. Benino (+0,8%) Pistoia, male (-3%) Prato, stabile (-0,2%) Lucca.

Molto peggio l’export: -6,7% Pistoia, -7,1% Prato, -0,8 Lucca, con un valore per l’intera area di -6,2%.

“Questo 2020 – commenta il presidente di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi – si presenta di complessità straordinaria, davvero senza precedenti . Solo il 30% delle imprese ritiene che il proprio fatturato 2020 rimarrà indenne dagli effetti dell’epidemia, a fronte del restante 70% che ritiene di riceverne danni, in una misura che per il 44% di coloro che hanno risposto si colloca in un range che va dal 20% a oltre il 40%. Le aziende continuano coraggiosamente quasi tutte a produrre: a loro e ai lavoratori la comunità deve un grazie non formale”

CTN sposa le posizioni di Confindustria, che spinge per rilanciare gli investimenti pubblici; per garantire la disponibilità di liquidità, sospendendo imposte e contributi e favorendo il credito, in particolare il finanziamento del circolante; per sostenere l’occupazione attraverso l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.

I questionari di Confindustria e di Confindustria Toscana Nord sugli effetti del coronavirus hanno una rappresentatività elevata, avendo risposto 140 imprese che rappresentano 6.800 addetti e 2,5 miliardi fatturato.

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