La proroga delle restrizioni fino al 13 aprile, ormai certa, ha lasciato con un prevedibile amaro in bocca Confindustria Toscana Nord. Le imprese di hanno sperato fino all’ultimo che il termine inizialmente fissato a domani rimanesse valido ma ormai i giochi sono fatti e il nuovo traguardo è dopo Pasquetta.
Nel complesso delle tre province di Lucca, Pistoia e Prato lavora il 21% del totale delle imprese manifatturiere, corrispondente al 28% degli addetti, percentuale che scende al 13% a Prato e al 10% calcolando solo il tessile.
CTN esprime la “massima preoccupazione, che ha già manifestato e continuerà a manifestare al mondo politico e istituzionale, per la situazione che si sta determinando nelle aziende. Un’interruzione così protratta nel tempo segna una rottura difficilmente superabile nelle relazioni fra le imprese e i loro mercati, con grave compromissione delle possibilità di ripresa. Pesante è anche la situazione che si profila dal punto di vista sociale, in considerazione degli inevitabili riflessi sull’occupazione”.
Viene quindi chiesta di nuovo la possibilità di pensare ad una apertura prima del 13 aprile una riapertura delle attività, anche parziale, potenziando le misure di sicurezza e di distanziamento già imposte.