Dirk Vantyghem Euratex

Euratex fa i primi conti col Covid-19

I primi dati ufficiali relativi alle conseguenze della pandemia sul settore tessile sono preoccupanti. Secondo  il sondaggio condotto da Euratex (European Apparel and Textile Confederation) l’80% delle aziende interpellate sta già riducendo il personale, più della metà si aspetta un calo delle vendite e della produzione di oltre il 50% per cento, mentre 1 impresa su 4 sta persino valutando la possibilità di chiudere i battenti. L’indice di fiducia del settore è diminuito drasticamente, mentre la quasi totalità del campione intervistato mostra una situazione finanziaria compromessa. Si conferma quindi la necessità di un importante intervento immediato.

Da aggiungere che la strategia dell’isolamento adottata dai singoli Stati ha portato a un incremento dei controlli all’interno dei confini europei, causando ritardi nelle forniture e cancellazioni degli ordini, Euratex perciò si è rivolta alla Commissione Europea chiedendo di prevedere un alleggerimento fiscale e finanziario, garantire un approccio coerente in tutti i Paesi membri ed evitare limitazioni alla libera circolazione delle merci e della forza lavoro.

“L’Ue e gli Stati membri devono fare tutto il necessario per salvare il settore – ha commentato il direttore generale della federazione, Dirk Vantyghem – Allo stesso tempo, questa crisi è un’opportunità per sviluppare un nuovo progetto per il nostro settore; la nuova strategia industriale può rappresentare una base di partenza per ripensare il nostro modello di business”.

 

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