“Una misura di elementare buonsenso”. Così è stata definita dagli industriali toscani la scelta di non ritenere responsabili le imprese per l’eventuale contagio da Covid-19 dei dipendenti.
“L’originaria formulazione del Decreto liquidità – scrivono a Confindustria Toscana Nord – lasciava spazio a interpretazioni che, se confermate, avrebbero rappresentato un’aberrazione giuridica. Successivamente sono intervenute circolari Inail e un emendamento al Decreto liquidità – approvato dalla Camera dei deputati e che dovrebbe ricevere a breve il via libera del Senato per la conversione in legge – che stabilisce in via definitiva che l’obbligo di tutela delle condizioni di lavoro viene assolto con l’applicazione delle prescrizioni del protocollo di regolamentazione delle misure di contenimento e contrasto alla diffusione del virus. Senza l’accertamento della colpa, quindi, l’azienda non può essere riconosciuta come responsabile”.
“Non volevamo nemmeno pensare che si potesse andare in una direzione diversa – dice il presidente Giulio Grossi – tanto che non ci siamo voluti unire al coro degli allarmi, per quanto fossero obiettivamente giustificati ma se ci fosse stata più chiarezza fin dall’inizio ci saremmo risparmiati tutti preoccupazioni e necessità di intervento”.






