“E’ di moda il mio futuro” arriva a metà del suo percorso e traccia un bilancio soddisfacente per l’edizione digitale, dando appuntamento a febbraio e marzo per i prossimi appuntamenti.
Il progetto di Confindustria Toscana Nord per l’orientamento dei giovani verso le professioni della moda ha per ora raggiunto risultati più positivi del previsto, visto che fra i tre appuntamenti dedicati ai giovanissimi di terza media e i primi due webinar per i ragazzi delle scuole medie superiori, sono state complessivamente 600 le persone collegate.
“Non era scontato – commenta Roberta Pecci, che coordina il gruppo di lavoro costituito in seno alla sezione Sistema moda per occuparsi specificamente di offerta formativa, fabbisogni di professionalità e orientamento – perché le edizioni precedenti avevano avuto molto successo ma si svolgevano in presenza (nella foto). La reinterpretazione virtuale funziona perché piace che in un’ora di collegamento si dicano tante cose e si presentino video che poi rimangono a disposizione di tutti sui social network. I due primi appuntamenti per le scuole superiori hanno visto la partecipazione anche di istituti di varie aree della Toscana, che si sono aggiunti ai nostri abituali interlocutori del territorio come Buzzi e Marconi di Prato, Brunelleschi di Montemurlo, Sismondi-Pacinotti di Pescia e Russell-Newton di Scandicci. Ricordo anche il Petrocchi di Pistoia, che ha partecipato agli incontri con le terze medie. Ci sono già iscrizioni di scuole per i prossimi due webinar di febbraio, dedicati il primo ai possibili percorsi post-diploma offerti da università, Pin, ITS Mita, Polimoda, canali formativi regionali e il secondo a testimonianze di giovani lavoratori del settore moda. Stanno già raccogliendo interesse anche i due webinar di marzo organizzati dallo sponsor del progetto GiGroup e dedicati a due temi attualissimi: cercare lavoro nell’era digitale e le nuove competenze richieste nel post-covid.”
“Non è mancata la collaborazione delle imprese della sezione Sistema moda – aggiunge Maurizio Sarti, che della sezione è il presidente – che stanno guardando al futuro e cercando di scongiurare il problema della perdita di competenze. E’ stato possibile mostrare ai ragazzi, con testimonianze di imprenditori e di lavoratori, cosa fanno un lanificio, una filatura, un finissaggio; come si svolge l’attività nell’abbigliamento, nella maglieria, nella produzione di tessuti speciali e di calzature”.