La situazione di emergenza legata alla pandemia ha cambiato obiettivi, impegni ed orizzonti delle filiere produttive italiane e i vari soggetti che ne fanno parte stanno pensando a strumenti per fare sistema e vincere le nuove sfide.
Tessile e Salute, che raccoglie consumatori finali, regolatori e istituzioni nazionali, ha redatto un Manifesto per la ricerca e sperimentazione dei prodotti tessili per la prevenzione, cura e riabilitazione ed ha avviato anche un gruppo di lavoro nazionale specifico finalizzato a sviluppare qualità e sicurezza dei prodotti, idonei dispositivi di protezione individuale, tessili per il settore sanitario e assistenziale finalizzati alla prevenzione, cura e riabilitazione, tecnologie innovative per la telemedicina.
La pandemia richiede infatti regole condivise da applicare ai prodotti tessili, in primis i DPI e l’analisi di necessità specifiche emerse nel corso della crisi: sofferenza fisica e psicologica del personale sanitario dovuta alla mancanza di comfort dei DPI, mancanza di conoscenze tecniche degli uffici regionali nella definizione delle caratteristiche dei DPI nei bandi di appalto, il riciclo dei DPI, il supporto tecnico ai Ministeri della Salute e dell’Ambiente.
La strategia europea del Next Generation EU ha tra gli obiettivi quello di garantire modelli sostenibili di produzione e consumo. “Per il settore tessile – dicono a Tessile e Salute – si pongono sfide come il rafforzamento della competitività delle imprese europee con varie azioni tecniche e l’accelerazione della transizione verso un’economia circolare. La nostra volontà è di affrontare i temi di attualità ricercando soluzioni ai problemi, promuovere azioni concrete di sviluppo competitivo per le imprese italiane, tutelare la salute dei cittadini e dei consumatori, definire regole condivise”.






