Biella, il secondo trimestre porta un po' di sereno

L’indagine congiunturale realizzata dall’Unione Industriale Biellese sulle previsioni degli imprenditori sul secondo trimestre del 2021 lascia intravedere segnali di leggero miglioramento.

Caute sono le previsioni caute sull’occupazione (il saldo ottimisti-pessimisti è del -3,2% rispetto al -16,3% del trimestre precedente) mentre sono più ottimistiche sulla produzione (+0,8% rispetto a -20,3%). Rimane un pessimismo di fondo per gli ordini esteri (-9,8% rispetto a -10,8%). Idem anche per gli ordini totali (-3,3% anziché -18,7%) e sulla redditività (-13,9% contro -25,2%). Ritardi nei pagamenti sono segnalati ancora dal 28,7% delle imprese manifatturiere e dal 25,7% di quelle di servizi.

L’elaborazione si chiude con l’analisi consuntiva del 2020, che evidenzia una diffusa contrazione del fatturato e degli investimenti. “Nonostante il lieve miglioramento – dice Paolo Barberis Canonico (nella foto), vice presidente Uib con delega all’Economia di Impresa, Sviluppo delle Filiere e Sostenibilità – le prospettive continuano ad evidenziare incertezza. La ripresa dell’economia locale, ancora strettamente legata all’andamento del tessile, fatica ad avviarsi. C’è bisogno di una politica industriale strutturale e strutturata a livello locale, regionale ed europeo che metta al centro l’impresa e la reindustrializzazione del territorio”.

Nello specifico del tessile i problemi maggiori sono per finissaggi e tessiture, che si sono scambiati la “maglia nera” nei due trimestri, mentre per le filature il quadro è ottimistico.

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