Tralicci energia elettrica

Cna: "Non spegnete le PMI"

L’aumento delle bollette energetiche per le aziende è stato al centro dell’iniziativa che ha portato a Roma una delegazione di Cna, che incontrato i rappresentanti dei Gruppi Parlamentari del Governo al motto “Caro energia, non spegnete le PMI”.

Presenti all’incontro il sottosegretario a Economia e Finanze Laura Castelli e l’ingegner Massimo Ricci di Arera ai quali è stato consegnato un documento con le proposte di riforme ormai improrogabili.

Per CNA sono intervenuti la vicepresidente nazionale con delega all’energia Elena Calabria mentre la testimonianza della grave situazione in cui versano le imprese a causa dei rincari è stata portata da Francesco Viti, imprenditore e presidente della Filiera della Moda di Cna Toscana Centro.

Calabria ha sottolineato che “il rapporto sul costo dell’energia di Cna evidenzia una situazione sempre più sbilanciata per le pmi e un’emergenza che nei casi più gravi ha visto triplicare la bolletta. Questo rischia di inficiare la ripresa e di interrompere la produzione di alcune attività. Il 33,5% della bolletta di una piccola impresa è occupato da voci di finanziamento che niente hanno a che vedere con il costo dell’energia. Serve un indirizzo politico chiaro e univoco verso la riforma della struttura della bolletta che preveda l’equa distribuzione dell’onere di finanziamento tra le diverse fasce di contribuenti sulla base dei consumi energetici effettivi”.

Viti ha aggiunto che “dove la produzione è articolata in migliaia di piccole e piccolissime imprese, stiamo vivendo un incubo tra bollette raddoppiate e in alcuni casi addirittura triplicate da un mese ad un altro e rispetto all’anno precedente, con fatturati mensili che non hanno in alcuni casi raggiunto i livelli di produzione pre-pandemia”.

Poi sono stati portati ad esempio casi reali: una tessitura ha visto raddoppiare il costo della bolletta di ottobre 2021 rispetto ad ottobre del 2020 da 10.000 a 20.000 euro al mese su un fatturato mensile medio di 50.000 euro; una lavanderia industriale, se non avesse avuto la fortuna di bloccare per un anno il contratto gas, avrebbe ricevuto una bolletta del gas dove il costo della materia prima sarebbe schizzata da circa 10.000 a 33.000 euro, con un assorbimento del 30% del fatturato mensile da parte dei costi energetici.

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