Confindustria Piemonte e Intesa Sanpaolo hanno organizzato un dibattito per parlare di transizione verso la mobilità sostenibile, consolidamento di settori vincenti, innalzamento della competitività delle filiere storiche come quella tessile.
“Le priorità di sviluppo per le imprese” il titolo scelto per l’evento, i cui lavori sono stati introdotti da Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.
Lo sviluppo, secondo gli imprenditori, deve seguire le direttrici del Piano Industriale presentato alla Regione da Confindustria Piemonte nel 2021. Al centro, oltre alla transizione energetica e tecnologica, ci sono le occasioni che arrivano da settori in forte crescita come life-science, medicina, biotech e salute. Così come si devono sviluppare l’economia circolare, la sostenibilità e la green economy.
Il presidente di Intesa Sanpaolo, Gian Maria Gros-Pietro, e Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, hanno aperto il convegno: sono stati toccati anche altri punti nodali per le imprese, dalle maggiori risorse su formazione e qualificazione professionale del capitale umano, alla semplificazione amministrativa e normativa, anche per cogliere al meglio le opportunità che derivano da Pnrr e dal Fondo europeo di sviluppo regionale. A conclusione dei lavori è intervenuto il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.
Tra gli interventi anche quello Giovanni Vietti, presidente dell’Unione Industriale Biellese, che ha iniziato dal ricordare la crisi generata dall’emergenza Covid: “Dopo due anni – ha detto – le nostre imprese sono riuscite a fare fronte a queste difficoltà risollevandosi faticosamente. Oggi l’incertezza torna ad aumentare a causa della crisi energetica che sta schiacciando soprattutto le imprese energivore che operano a monte della filiera (tintorie, finissaggi) ed è una fragilità che mette a rischio l’intera catena del valore. Gli aumenti dei costi dell’elettricità si calcolano tra il + 470% e il +650% rispetto ai valori 2020, mentre quelli per il gas arrivano a circa +830%”.
Poi Vietti ha citato i dati del tessile piemontese: nel 2021 su 105.939 industrie, sono 3.616 le imprese del tessile e abbigliamento, per circa 26.340 addetti. Il settore sviluppa 3,143 miliardi di euro di export, pari al 6,3% di tutte le esportazioni regionali.
L’export piemontese nel 2021 ha raggiunto una buona performance con 49,6 miliardi di euro, segnando così una crescita del 20,6% rispetto al 2020 e del +5,7% rispetto al 2019.
Ma il comparto tessile è l’unico che non è riuscito ancora a raggiungere i livelli pre crisi: è sotto rispetto al 2019 del 15%.
Per quanto riguarda Biella in particolare l’export è tornato ai livelli pre-crisi in tutte le province del Piemonte Nord Orientale, tranne che per il Biellese. Il tessile, che rappresenta ancora la componente quasi esclusiva dell’export provinciale, è il settore che è cresciuto di più ma è ancora in fase di recupero rispetto al periodo pre crisi. In particolare, nel 2021 è cresciuto in modo significativo l’export di prodotti tessili (+20,9%).
Nel dettaglio tessuti +7,5%, filati +30,1%, altri prodotti tessili +29,4%, abbigliamento -16,5%. L’Unione Europea resta la destinazione principale (50,9% delle vendite).
Vietti ha anche indicato nell’innovazione la leva per affrontare la crisi: “Abbiamo presentato alcune proposte sulle priorità che il territorio indica come imprescindibili per la ripresa, grazie alle risorse messa a disposizione dal PNRR – ha detto il presidente – e mi riferisco a due temi, che riflettono gli assi di sviluppo del PNRR, ovvero la Rivoluzione verde e Transizione ecologica e l’istruzione e la ricerca”.
“Stiamo lavorando – ha aggiunto Vietti – per realizzare in Piemonte il Recycling Hub del tessile: abbiamo proposto la candidatura di Biella per la combinazione della tradizione radicata del distretto tessile con la spinta all’innovazione generata dalla presenza del Polo di Innovazione Tessile, della sede del CNR Stiima dedicato alla ricerca applicata, di Tessile e Salute, dell’Its Tessile Abbigliamento Moda. Si tratterà di uno dei 4 Recycling hub per il settore tessile che sono stati indicati dal PNRR a livello nazionale: è un progetto di ampio respiro, che va oltre i confini locali e che valorizza il ruolo di primo piano del tessile e del Piemonte rispetto all’economia manifatturiera italiana”.
Per Istruzione e ricerca Vietti ha citato la scelta di Biella da parte della Regione come sede per l’avvio dell’Academy sui green jobs.