Imprenditori, economisti e addetti ai lavori insieme a Biella per parlare di sostenibilità nel tessile e nella moda per un incontro organizzato da Intesa Sanpaolo e Unioncamere Piemonte, in collaborazione con la rete Enterprise Europe Network e con la Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Sono intervenuti Sergio Bava, direttore commerciale Imprese Piemonte Nord, Valle d’Aosta e Sardegna di Intesa Sanpaolo, Paolo Bertolino, segretario generale di Unioncamere Piemonte, Romina Galleri, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, Francesco Quatraro, professore del Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università di Torino, Massimiano Tellini, Global Head of Circular Economy & Team Circular Economy Lab di Intesa Sanpaolo Innovation Center, Giovanni Marchi, presidente di Magnolab, Federica Leonetti, Chairperson del Sector Group Textiles della rete Enterprise Europe Network – Unioncamere Piemonte e Gianpiero Masera, Segretario generale della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte.
Secondo un’analisi della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo il tessile di Biella ha risentito della pandemia più di altri distretti della moda, anche per la sua specializzazione in abbigliamento formale da uomo. Sui mercati esteri nel 2021 c’è stato un recupero del 18%, ma il gap rispetto al 2019 è ancora profondo (-15%) e superato solo in Cina, Spagna, Polonia e Portogallo.
La guerra ha fermato il recupero in Russia (-1,7%) e per il 2022 le attese sono contrastanti: i consumi da un lato dovrebbero essere favoriti dalla ripresa della mobilità e della socialità e dall’altro lato dovrebbero essere frenati dal forte aumento dell’inflazione.
L’Università degli Studi di Torino ha elaborato i risultati di un’indagine condotta da Unioncamere Piemonte sul livello di conoscenza e di applicazione dei principi dell’economia circolare da parte delle imprese piemontesi. Quasi la metà (48,1%) non sono ancora pienamente consapevoli dell’importanza del tema della scarsità e della finitezza di risorse e di quanto sia necessario affrontarlo fin da subito per non farsi cogliere impreparati nel lungo termine.
Il quadro imprenditoriale emerso è complesso ed evidenzia la necessità di un cambio di paradigma da parte delle imprese e anche dei possibili filoni di intervento da parte delle istituzioni, al fine di facilitare la pianificazione sostenibile, un aspetto che sarà sempre più fondamentale per la competitività sul mercato.