C’è un po’ di rosa nell’orizzonte di Biella: da aprile a giugno infatti, secondo l’indagine congiunturale dell’Unione Industriale, i parametri di riferimento dovrebbero migliorare.
Occupazione, produzione, ordini e redditività sembrano preoccupare meno rispetto a quelle che potevano essere le previsioni a fine 2022. Il calo dei costi delle utenze e un mercato ancora vivace potrebbero aver influito sulle valutazioni degli industriali biellesi.
Il saldo fra pessimisti e ottimisti è del 13,7% per l’occupazione (era 7,2% lo scorso trimestre), del 12,2% per la produzione totale (da -5,8%), dell’8,6% per gli ordini (era -13%) e del -2-2% per la redditività (addirittura da -17,4%).
“Pur restando al di sotto della media regionale – dice Paolo Barberis Canonico, vice presidente dell’Unione – le previsioni sono in miglioramento su tutti i fronti. C’è ancora il segno meno per la redditività; i margini, infatti, continuano ad essere erosi dall’elevata incidenza dei costi delle materie prime, dall’inflazione, dalle variabili legate agli scenari internazionali. In questa congiuntura molto complessa, è evidente il ruolo centrale delle imprese che hanno saputo essere un punto fermo. Ora più che mai, in un momento di ripresa degli ordini, è importante supportare le imprese attraverso azioni mirate e rapide, dalla concretizzazione delle risorse rese disponibili con il Pnrr all’accesso al credito, dal supporto agli investimenti fino alla riduzione del cuneo fiscale”.