Soddisfazione e anche un respiro di sollievo in casa dell'Unione industriale Pratese per aver ccongiurato il balzello ambientale su rocche e pezze: i coni e i cilindri utilizzati come supporti interni di filati e tessuti (i tutori delle rocche e i tubi delle pezze in lavorazione) rischiavano di essere assimilati ad imballaggi e soggetti agli oneri economici e amministrativi conseguenti.
Era questa la prima indicazione del Conai, il consorzio nazionale preposto alla gestione degli imballaggi. Proprio in questi giorni la prescrizione sarebbe dovuta diventare operativa, imponendo ad esempio ai produttori dei coni in plastica di imputare in fattura anche il contributo Conai ed alle imprese tessili acquirenti di sostenerne gli oneri.
L’intervento dell’Unione Industriale Pratese, di concerto con Smi-Sistema Moda Italia, è servito a scongiurare questa eventualità: l’argomentazione posta, e cioè che si tratta di strumenti funzionali alla produzione e non di imballaggi, alla fine è stata riconosciuta ufficialmente in un nuovo pronunciamento del Conai.
Pericolo scampato, quindi, e sollievo per le aziende pratesi ed italiane, sia produttrici di coni e cilindri, sia tessili.
“Sarebbe stata davvero un’assurdità assimilare ad imballaggi coni e cilindri necessari per realizzare le nostre lavorazioni – osserva il vicepresidente dell’Unione Franco Ciampolini -. Va dato atto al Conai che, una volta presentata la documentazione tecnica che illustrava la funzione esatta di questi supporti nell’ambito della filiera tessile, si sono ricreduti. Il nostro settore ha complessità e specificità che debbono essere riconosciute come tali. Questa volta, per fortuna e grazie all’impegno nostro e di Smi, è accaduto”.
30-7-2013