E’ Viti il presidente di Cna per l’area pratese

E’ di “ispirazione” tessile la poltrona di presidente di Cna Area Prato Città, che sarà guidata da Francesco Viti, socio di Tris & Co, lavanderia industriale che effettua processi di nobilitazione tessuti, con una squadra di 16 dirigenti imprenditori.

Il nuovo presidente è stato eletto in occasione dell’Assemblea di Area e guiderà il gruppo per il prossimo quadriennio ereditando il testimone da Leandro Vannucci.

L’area di Prato Città di Cna rappresenta oltre 1.300 imprese a cui si aggiungono circa 2.500 associati tra pensionati e cittadini. Nel giorno dell’elezione si è tenuto anche il dibattito “Giovani, imprese e nuovi scenari”. “Il distretto – ha detto Viti – oggi affronta una triplice sfida che ne mette a rischio la competitività e la capacità di innovazione: la carenza di competenze tecniche avanzate, la difficoltà nel reperire figure professionali specializzate e l’invecchiamento della classe imprenditoriale. Negli ultimi anni ci sono stati segnali di rallentamento anche per l’incapacità di rispondere con prontezza alle trasformazioni tecnologiche e organizzative richieste dal mercato globale. Le imprese faticano a trovare giovani formati nei settori chiave dell’industria 4.0, della sostenibilità e della digitalizzazione, mentre molte competenze tradizionali rischiano di andare perdute con il pensionamento degli artigiani esperti. A ciò si aggiunge un progressivo invecchiamento della leadership imprenditoriale”.

Tre le proposte avanzate ci sono il rafforzamento della formazione tecnica e professionale, l’incentivazione dell’attrattività delle professioni manifatturiere, favorire il ricambio generazionale e la trasmissione d’impresa, attrarre talenti e competenze dall’esterno, guardare all’innovazione e alla digitalizzazione come leva di rilancio e puntare all’utilizzo dell’intelligenza artificiale a supporto delle imprese artigiane sia nello sviluppo del business che nella gestione quotidiana del lavoro.

A Prato il 69.8% delle aziende ha bisogno di operai specializzati, il 53.1 % di tecnici specializzati e il 24.6% di impiegati amministrativi. C’è una carenza di 3.100 operai specializzati rispetto agli studenti in uscita da percorsi scolastici affini, col tasso di disoccupazione giovanile che supera il 20%. Ma nel 2024 la disoccupazione complessiva è scesa al 5,7%, con la creazione di circa 6.000 nuovi posti di lavoro nel territorio, anche grazie al contributo dei lavoratori stranieri che costituiscono il 30,6% della forza lavoro”.

I profili più difficili da reperire sono operai specializzati (99,5% di difficoltà di reperimento), tecnici specializzati (98,4%), impiegati commerciali e amministrativi (75,3%).

Cna ha risposto con corsi nelle scuole con imprenditori associati, la progettazione di corsi con Cna Formazione e Sicurezza indirizzati alle professioni “scarse”, un’azione politica verso la Regione per indirizzo dei fondi disponibili a attività accessibili e utili per le nostre imprese, attività di orientamento e incontro con studenti nelle scuole e la collaborazione e progettazione di azioni di integrazione lavorativa di rifugiati e migranti.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini