Nel trimestre gennaio-marzo 2025 la congiuntura industriale dell’Alto Piemonte ha registrato una fase di stallo, con andamenti omogenei nelle quattro province. La variazione della produzione è del -0,2% (Piemonte a -1,7%).
Il calo è dovuto soprattutto al comparto tessile-abbigliamento (-2,2%) e proprio Biella registra il dato maggiormente in ribasso (-0,5%), seguita da Novara (-0,2%), Vercelli (+0,3%) ed il VCO (+0,1%). Per iul fatturato il calo è dello 0,7%.
“Lo stallo è un tratto comune a tutto il territorio piemontese – commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte – e se da un lato prosegue la discesa dei tassi, dall’altro i dazi e i continui annunci su nuove possibili introduzioni minano la stabilità dei mercati finanziari, frenando le decisioni di spesa e di investimento da parte delle imprese. A questo clima di incertezza si aggiungono ora i timori per le crescenti tensioni geo-politiche anche alla luce del nuovo conflitto tra Israele ed Iran, che potrà agire negativamente sul futuro. Quello che occorre è un salto di qualità nel sostegno alle imprese, che deve essere corale, di sistema, per supportare un’autentica innovazione, sia in termini di ricerca di nuovi mercati sia di transizione energetica e tecnologica, temi su cui l’Ente camerale è già attivo da tempo”.
A Biella la flessione maggiore è stata del comparto della tessitura (-6,9%) seguito dalla filatura (-3,8%). Meno marcata la flessione per le altre industrie tessili (-0,9%), con una sostanziale stabilità per le altre industrie (+0,7%). In crescita il finissaggio (+2,3%) e la metalmeccanica (+3,7%).
Per quanto riguarda gli ordinativi, scendono quelli dal mercato interno (-1,9%) mentre rimangono stabili quelli dal mercato estero (+0,2%), con marcate differenze tra i comparti e le classi dimensionali delle imprese.
Tessile-abbigliamento in calo (-3,8%) anche a Novara e Vercelli (-1,3%).