L’Indagine Internazionalizzazione 2025 di Confindustria Lombardia e Assolombarda apre scenari di titubanza per le 1.012 imprese manifatturiere del territorio lombardo attive sui mercati esteri che sono state ascoltate.
L’impatto della geopolitica sulle decisioni strategiche e organizzative delle aziende è pesante, come ha ricordato il presidente di Confindustria Lombardia, Giuseppe Pasini: “le imprese lombarde sono consapevoli delle sfide e si adattano rapidamente ai cambiamenti e agli shock. In questa fase di incertezza e con un’Europa che, piuttosto che essere un valore aggiunto, è l’anello debole del tessuto produttivo, le imprese manifatturiere dimostrano di essere una delle poche certezze per un futuro ancora all’insegna della competitività e del progresso”.
Per la vicepresidente di Assolombarda Veronica Squinzi “le imprese dimostrano un’elevata capacità di adattamento investendo in tecnologia e sono proiettate sui mercati internazionali grazie alla loro capacità competitiva. Ma occorre fare di più per sostenerle, occorre una strategia di sistema finalizzata a promuovere, attraverso un’alleanza pubblico-privato, la competitività di lungo periodo”.
Numeri: il 65,5% delle imprese considera gli scenari geopolitici come il macro-trend di maggiore influenza sulle scelte strategiche, seguiti dall’evoluzione tecnologica (26%) e dall’accessibilità critica alle materie prime (18,1%). Più di 7 imprese su 10 dichiarano di aver modificato strategia in risposta ai cambiamenti geopolitici e gli scenari impattano anche sull’organizzazione interna, con il 30,5% delle aziende che ha aumentato la centralità delle attività di internazionalizzazione.
Il 95% delle imprese lombarde intervistate effettua esportazioni confermando che sono gli scambi commerciali la modalità di rapporto con l’estero privilegiata, seguita da import di materiali (58,5%) e dell’acquisto di impianti e tecnologie (8,6%). La quota di fatturato realizzata all’estero sale al 44,7% (44,2% nel 2023), mentre sono 21 i Paesi serviti, in calo rispetto ai 23 di due anni fa.
In Europa guidano ancora Germania (50,5%) e Francia (49%), fuori Stati Uniti (30,3%).
Tra i Paesi prospect, verso i quali le imprese sono più interessate ad espandersi nei prossimi 4 anni, oltre alle conferme di Stati Uniti (21,3%) e Germania (16,4%) al terzo posto viene indicata la new entry India (15%). L’altra novità è rappresentata dall’ingresso nella top 10 dell’Arabia Saudita (10%).
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