Se le esportazioni turche nel 2024 sono aumentate del 2,5% toccando i 261,9 miliardi di dollari, in netta controtendenza sono le esportazioni di abbigliamento e tessuti, che sono diminuite del 4,8% assestandosi su un valore di 27,4 miliardi di dollari.
L’ottava edizione di IFCO è stata l’occasione per fare una riflessione sulla congiuntura industriale turca con Mustafa Paşahan, vicepresidente di IHKIB, l’Associazione degli esportatori di abbigliamento organizzatrice di IFCO.
“La Turchia conferma senza dubbio la propria vocazione all’export – commenta Mustafa Paşahan davanti alla stampa estera presente a
Istanbul – infatti il volume totale delle esportazioni turche è aumentato nonostante la difficile situazione socioeconomica mondiale, grazie al fatto che la Turchia gode di una posizione geografica molto favorevole e che sta consolidando una posizione di leadership in molti settori”.

Purtroppo però uno dei settori più rilevanti dell’industria turca, quello del Tessile/Abbigliamento ha chiuso con una contrazione un anno molto complesso, in particolare la contrazione maggiore è stata per l’abbigliamento, a causa della diminuzione della domanda nei maggiori mercati di sbocco e di un mutato atteggiamento dei consumatori, certamente più prudenti. “Nonostante questo – conclude Paşahan – il settore abbigliamento resta il quarto del paese per importanza, dopo quello automobilistico, chimico e dell’elettronica, grazie alla qualità sempre più alta dei prodotti e al servizio rapido che le nostre industrie riescono a garantire”.
I primi sette mesi del 2025 confermano questa tendenza con le esportazioni globali in aumento del 5,1% e quelle relative all’abbigliamento in calo del 6,2%. Leggermente maggiore il calo verso l’UE, destinataria del 62,1% delle esportazioni turche di abbigliamento: nel 2024 la Turchia è stata il terzo fornitore di abbigliamento per l’UE dopo Cina e Bangladesh. In UE il maggior mercato di sbocco è quello tedesco, anch’esso tuttavia in calo del 3,8%.
Il vicepresidente Paşahan non si dimostra preoccupato per il calo degli espositori di questa edizione, molti dei quali impegnati in altre fiere nel mondo (quasi contemporanee a IFCO una a Mosca e una Las Vegas) a dimostrazione dell’impegno dei produttori turchi a penetrare nuovi mercati, proprio per questo obiettivo sono allo studio alcune collaborazioni con altre fiere internazionali di settore.