Filo, la nuova casa è a Rho

“Il dado è tratto”. Una frase di imperiale e romana memoria per dire che la scelta di Rho Fiera Milano per Filo è definitiva: a pronunciarla è Paolo Monfermoso, storico direttore del salone, alla fine della prima giornata di lavori nella nuova location.

MiCo in viale Gattamelata, per alcuni anni sede della fiera, non c’è più, letteralmente, visto che gli spazi espositivi sono stati abbattuti e quindi lo spostamento a Rho è stato quasi obbligato.

Spostamento più concomitanza con altre fiere. Scelta positiva?
Sì, la sensazione è questa. Con Lineapelle condividiamo sia alcuni espositori che i visitatori, ma anche con Simac Tanning Tech ci possono essere scambi interessanti per alcune tipologie di macchinari e produzioni.

In un panorama fieristico molto congestionato Filo sembra mantenere un’atmosfera propositiva.
Perché è una fiera di tecnici visitata da tecnici. Chi viene qui sa cosa vuole e cosa cerca, il filato non lascia spazio a fronzoli e distrazioni. Come ho detto durante la cerimonia inaugurale qui c’è la gente giusta. E abbiamo il vantaggio di non avere eventi concorrenti o fiere più piccole, al massimo qualcuno che ha prodotti di qualità inferiore.

Il mercato continua ad essere poco reattivo?
Diciamo che stiamo pagando una serie di vicissitudini, dal Covid alle guerre, al caro energia e ai dazi. Ma mi pare di capire da alcuni commenti degli espositori che il punto più basso è stato toccato. Ma nonostante queste difficoltà le aziende stanno dando prova di grande partecipazione e unione. Se siamo qui, con 109 espositori, è proprio grazie a loro.

Il 2026 è anno olimpico a Milano. Tutti i saloni anticipano di qualche settimana, è un problema?
No, noi torneremo l’11 e 12 febbraio, ancora con Lineapelle.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini