Congiuntura lariana dominata dalla stabilità

C’è una sostanziale stabilità nei numeri presentati dall’Osservatorio congiunturale rapido di Confindustria Como, Lecco e Sondrio.

Gli indicatori dicono questo a proposito di domanda, produzione e fatturato, sia sul mercato domestico sia per quanto concerne l’export, mentre l’utilizzo medio degli impianti è più elevato rispetto ai primi sei mesi dell’anno.

Per quanto riguarda Como la domanda è diversa tra mercato interno ed export, con quest’ultimo più reattivo e positivo: in Italia c’è più stabilità (40,7%), che espansione (22,3%) o diminuzione (37,0%), mentre le percentuali diventano 57,7%, 19,2% e 23,1%.

La produzione segue sostanzialmente il mix della domanda: stabile per il 59,3%, in rallentamento per il 22,2% e in crescita per il 18,5%. Il fatturato in Italia è sui livelli di settembre per il 29,6%, in rallentamento per il 40,8% e in crescita per il 29,6%. Le vendite estere sono invece indicate come stabili rispetto a settembre dal 56,0% delle imprese, in aumento dal 20,0% e in diminuzione per il 24,0%.

Sul fronte delle aspettative per fine anno oltre la metà (51,9%) delle aziende comasche comunica una stabilizzazione, a fronte di un aumento indicato dal 18,5% del campione e da una diminuzione che è ipotizzata dal rimanente 29,6%.

Stabilità  anche alla voce occupazione: a ottobre quasi nove realtà su dieci (88,9%) hanno infatti comunicato un mantenimento dei propri organici; il 7,4% ha segnalato la crescita mentre il rimanente 3,7% la diminuzione.

“Il quadro – analizza il presidente di Confindustria Como Gianluca Brenna – continua a presentare elementi di fragilità, in particolare nel settore tessile – abbigliamento. Più in generale, la stabilità di produzione e occupazione dimostra la resilienza del sistema economico comasco, che cerca di reagire a una domanda interna ancora debole e a mercati internazionali condizionati da tensioni geopolitiche e misure protezionistiche. Ordini domestici in calo e costi delle materie prime ed energetici, che comprimono la marginalità e frenano gli investimenti, non devono essere sottovalutati. È significativo che una quota crescente di imprese stia investendo in efficienza energetica e sostenibilità: è un orientamento strategico che va sostenuto perché rappresenta una delle leve fondamentali per rafforzare la competitività nel medio periodo. La stabilità nei rapporti con il sistema del credito e il mantenimento degli organici confermano inoltre un clima di fiducia responsabile, orientato alla continuità. Guardiamo ai prossimi mesi con realismo, ma anche con la convinzione che programmare il futuro sia un dovere di sistema”.

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Matteo Grazzini
Matteo Grazzini