Il Gruppo Albini ha annunciato la messa in liquidazione tecnica di una delle aziende controllate, la Tessitura di Mottola, in provincia di Taranto. Una decisione sofferta, dovuta al cambiamento dei mercati post pandemia ma che mette a serio rischio i 120 posti di lavoro dell’azienda pugliese.
La comunicazione ufficiale è già stata fatta ai sindacati, con la conferma che alla base della messa in liquidazione ci sono l’eccesso di offerta, la guerra dei prezzi scatenata in Asia, la riduzione dei consumi e la crisi subita dal settore della camiceria, legato ad un abbigliamento formale che la pandemia ha ridotto notevolmente.
Il calo di un terzo dei ricavi ha di fatto obbligato il gruppo bergamasco a rivedere la posizione della Tessitura di Mottola, destinata alla produzione di tessuti per grandi commesse. Nella cessione dell’attività Albini è affiancato dall’advisor Vertus.
Il gruppo ha dichiarato di impegnarsi “proseguire e approfondire il dialogo con i sindacati, nell’ambito delle opportunità fornite della normativa, per condividere e definire i termini e le condizioni del piano sociale”.
Anche a Albino e a Gandino arriveranno ritocchi all’organico: c’è infatti un accordo sue uscite volontarie, previste dal decreto Agosto del governo Conte bis: su circa 630 addetti in 35 lasceranno il posto.






