Alla Leopolda la filatura che vuol riprendere la corsa

Una prima giornata discreta, un secondo giorno che promette numeri ancora migliori. Alla Stazione Leopolda Pitti Filati ha visto aumentare il ritmo di visite negli stand ed anche di visitatori arrivati in fiera senza aver preso prima un appuntamento, dando al lavoro dei commerciali un tocco di brio.

Una ventata di positività in un momento in cui la filatura italiana ha bisogno di ritrovare numeri positivi dopo un 2020 che ha lasciato forzatamente tracce negative.

L’anno dell’inizio della pandemia va in archivio con un fatturato settoriale a -27,2%, con oltre 750 milioni di euro “bruciati” in dodici mesi. Il calo maggiore sul mercato interno ma anche all’estero il dato è del -19,6%, peggiore di quello della crisi del biennio 2008-2009.

A peggiorare il quadro anche i prezzi delle materie prime, con lana e cotone che hanno registrato dinamiche negative nei dodici mesi dell’anno. La filatura laniera resta il comparto preponderante (81,8% del turnover settoriale), mentre il filato di cotone copre il 14,4%, col lino al 3,8%. I filati lanieri hanno avuto una contrazione del fatturato del 27,8%, i cotoni del 22,6% ed il lino del 29,2% dopo un biennio di grande crescita.

Le vendite estere di filati lanieri cardati e pettinati hanno perso il 23,9% e il 24,6%, mentre i filati misti chimico/lana hanno contenuto il calo al -11,0%. Si salva l’aguglieria con un +0,3%.

Male anche l’import: pettinati lanieri -33,4%, cardati -27,2%, misti chimico-lana -22,1%, aguglieria -24,1%, il cotone -25,7% ed il lino -32,8%.

Il 2021 si è aperto con luci ed ombre, col primo trimestre che ha portato un +0,6% su base annua, ma in termini di produzione fisica di gennaio e febbraio hanno perso rispettivamente il -14,3% e il -12,6% rispetto all’anno scorso (ma la pandemia doveva ancora arrivare), mentre marzo mostra un rimbalzo del +45,0%.

Per l’export sembrano in recupero anche i filati di cotone(+5,2%), mentre quelli linieri restano a -18,3%. Frena a che la lana, ad eccezione dell’aguglieria. L’export di filati pettinati perde il -12,8%, quello di filati cardati il -16,8%, mentre quello dei filati misti chimico/lana arretra del -15,0%. L’aguglieria è a +27,1%.

Condividi articolo